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Massacro di Gwangju: conoscere la propria storia per lottare contro l’imperialismo oggi

La Rete dei Comunisti é presente in quasti giorni in Corea del Sud per partecipare al 3° Congresso del People’s Democracy Party (PDP) e al quinto incontro della Piattaforma mondiale antimperialista.

La giornata di oggi é stata dedicata alla commemorazione del massacro di Gwangju, un evento che ha marcato la storia e la coscienza di diverse generazioni e della popolazione sudcoreana nel suo complesso.

A seguito del colpo di Stato di ChunDoo-hwan nel 1979, che impose una feroce dittatura e la legge marziale, numerose manifestazioni popolari si sono susseguite fino all’esplosione della rivolta della città di Gwangju, nella parte meridionale della Corea del Sud, il 18 maggio 1980.

L’esercito sudcoreano, con la copertura e sotto la pressione dell’imperialismo statunitense, affogò in un bagno di sangue la rivolta popolare, causando migliaia di vittime e un numero indefinito di feriti gravi.

Il « 5 1 8 », ovvero la data del 18 maggio, non rappresenta soltanto una commemorazione del sacrificio eroico della popolazione civile contro la dittatura, ma una presa di coscienza contro il giogo imperialista e la necessità di una liberazione dalla sfera di controllo statunitense.

Dietro alle bandiere del PDP, della WFTU-FSM e della World Anti-imperialist Platform, i manifestanti hanno ribadito con fermezza la loro opposizione alle politiche guerrafondaie e al riarmo nucleare voluto dell’attuale governo sudcoreano, alla subordinazione agli interessi atlantisti e alla tendenza alla guerra nell’intera area, che sta trasformando sempre più la Corea del Sud in una base missilistica e avamposto dell’escalation militare contro la DPRK e la Cina.

Le ragioni e la determinazione della rivolta vivono ancora oggi nel cuore e nella mente dei numerosi coreani che hanno manifestato in corteo per le strade di Gwangju.

Perché conoscere la propria Storia, difenderla dalle manipolazioni e dai recupero riformista o dal tentativo da parte del governo di relegarla ad un passato ormai sepolto, é necessario per costruire, organizzare e far crescere la lotta di oggi contro l’imperialismo e l’occupazione militare della penisola coreana. 

Gwangju vive! Guerra alla guerra imperialista!

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