Con l’austerity e la recessione che colpisce la Ue, le spese militari vanno aumentate, anche al di fuori dei vincoli previsti dal Patto di Stabilità.
Ad affermarlo è stata la presidente della Commissione europea, la guerrafondaia Ursula Von der Leyen, secondo cui l’invasione russa dell’Ucraina giustifica gli investimenti pubblici nel settore militare, e non potranno penalizzare gli Stati che li aumenteranno per accrescere il livello di sicurezza nazionale e, di conseguenza, collettiva europea.
La Von der Leyen sottolinea che “la pace richiede sicurezza”, che il contesto generale e globale è cambiato, e si dice disponibile ad un nuovo patto di stabilità a misura di nuove esigenze.
“La guerra in Ucraina dimostra che dobbiamo produrre di più. Sia per soddisfare le esigenze dell’Ucraina, sia per garantire la nostra deterrenza e difesa”, ha affermato in occasione della conferenza annuale dell’Agenzia europea per la difesa (EDA).
“Ciò potrebbe sostenere l’estensione del periodo di aggiustamento di bilancio di uno Stato membro” per ridurre i livelli di deficit e debito. “In Consiglio vi è ora un ampio sostegno nel considerare gli aumenti della spesa per la difesa come un fattore rilevante nel valutare se uno Stato membro presenta un disavanzo eccessivo“.
In pratica, se lo sforamento sarà stato provocato dall’aumento di spesa militare, quello Stato verrà “perdonato” e troverà “comprensione”. Se avrà speso per lo stato sociale o altre misure civili, bastonate.
“La nostra strategia può essere completa solo se tiene conto anche delle esigenze e della capacità industriale dell’Ucraina”, ha affermato von der Leyen nel suo discorso al forum annuale dell’Agenzia europea per la difesa (EDA) a Bruxelles.
La presidente della Commissione europea ha affermato che l’Ucraina dovrebbe essere integrata nei programmi di difesa dell’UE per contribuire a soddisfare le sue esigenze nella guerra contro l’invasione russa.
“Il primo passo per raggiungere questo obiettivo è coinvolgere l’Ucraina nel processo di consultazione della strategia industriale”, ha affermato von der Leyen, aggiungendo che “Ciò dovrebbe portare all’integrazione dell’Ucraina in alcuni dei nostri programmi di difesa, con l’accordo del Parlamento europeo e del Consiglio, ove necessario”.
La posizione della Commissione europea va inquadrata nel negoziato per le nuove regole europee sulla finanza pubblica ovvero il nuovo Patto di Stabilità in discussione.
I ministri dell’Economia e delle finanze si ritroveranno a Bruxelles il 7 dicembre per tentare di raggiungere l’intesa sul dossier, in occasione della riunione straordinaria dell’Ecofin , con la presidenza spagnola decisa a chiudere rapidamente l’accordo.
Nel suo intervento la Von der Leyen vede la possibilità per “ulteriori adattamenti mirati e limitati nel tempo, per ridurre lo sforzo di bilancio a breve termine richiesto per gli Stati membri che stanno contemporaneamente aumentando la spesa per la difesa“.
Secondo questa impostazione ciò “potrebbe essere particolarmente rilevante per gli investimenti nelle lacune critiche individuate in termini di capacità”.
Inoltre, altra condizione posta dalla presidente dell’esecutivo comunitario, “questi investimenti dovrebbero essere progetti di collaborazione europei”. Appalti congiunti, consorzi europei, collaborazione tra Stati e imprese, dunque. Un modo per stimolare un’unione della difesa.
“L’industria della difesa europea deve mobilitarsi”
Il conflitto russo-ucraino ha messo in luce l’inadeguatezza dell’Europa. “La realtà è che non avevamo a disposizione armi e munizioni sufficienti. Non ci sono grandi scorte. E una mancanza di capacità inutilizzata. Perché in tempo di pace pensavamo di non averne bisogno”.
Ragione per cui via libera all’aumento delle spese militari in Europa. Secondo la Von der Leyen viviamo un mondo cambiato improvvisamente e troppo rapidamente. Questa necessità “accade a causa dell’urgenza di fornire armi all’Ucraina e di rifornire le scorte nazionali”.
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