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Israele deferita dal Sudafrica alla Corte Internazionale per genocidio. A Gaza la resistenza palestinese fa giustizia

Secondo il Wall Street Journal, la guerra nella Striscia di Gaza ha lasciato una distruzione paragonabile alla campagna più distruttiva della storia moderna, confermando che Israele ha sganciato 29.000 bombe che hanno distrutto circa il 70% delle case nella Striscia.

Scontri con mitragliatrici pesanti si sono verificati tra la resistenza palestinese e le forze di occupazione israeliane nel campo di Bureij. Le Brigate Al-Qassam rivendicano che i loro combattenti hanno fatto saltare in aria un carro armato Merkava con una mina e hanno completamente distrutto un trasporto truppe con un proiettile Al-Yassin 105 a nord del campo profughi di Bureij, nella Striscia di Gaza centrale.

Le Brigate Al Quds affermano che i propri combattenti sono impegnati in feroci scontri con le forze di occupazione nelle aree di avanzata a nord e ad est della città di Khan Yunis. Gli aerei israeliani hanno lanciato una serie di violenti raid sulla città di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza, e Israele ha anche preso di mira le vicinanze dell’ospedale Nasser.

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Un ufficiale israeliano che festeggiava le brutalità dei coloni è stato ucciso dalla resistenza palestinese

Un video postato poche settimane fa dal 33enne ufficiale della riserva israeliana, faceva vedere il capitano Harel Sharafit, nella città di Beit Lahia, a nord di Gaza. Nel video l’ufficiale israeliano esprimeva il suo sostegno ad un colono che aveva sterminato una famiglia palestinese. Questo ufficiale è stato ucciso a Beit Lahia per mano della resistenza palestinese.

Il capitano Sharafit si mostrava nel video mentre esprimeva i suoi saluti e la sua gratitudine a un colono estremista israeliano, incriminato per l’uccisione della famiglia palestinese Dawabsheh nella città di Duma, nella Cisgiordania occupata, nel 2015.

La famiglia Dawabsheh era stata uccisa nel sonno quando la loro casa è stata attaccata e data alle fiamme da estremisti ebrei, causando la dolorosa morte di un uomo e una donna, Saad e Reham, e del loro bambino di 18 mesi Ali.

L’unico sopravvissuto è stato Ahmed, 5 anni, che ha riportato gravi ustioni.

Il colono israeliano che è stato incriminato per il raccapricciante omicidio è stato celebrato come una figura eroica da un gran numero di israeliani del movimento di estrema destra del paese.

Nel video, diventato virale dopo la morte di Sharafit, si vede l’ufficiale israeliano piantare un albero a Gaza, dedicandolo agli estremisti israeliani, tra cui Amiram Ben-Uliel, che ha ucciso la famiglia Dawabsheh. Il soldato aveva anche chiesto al governo di estrema destra di Benjamin Netanyahu di rilasciare quegli estremisti.

Ma poco dopo aver espresso il suo sostegno all’assassino della famiglia Dawabsheh, il capitano Harel Sharafit….. è stato ucciso a Beit Lahia per mano della Resistenza palestinese. E’ stato ucciso ieri, secondo i media israeliani, citati da Al-Jazeera e altre agenzie di stampa. 

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Il Sudafrica chiede il deferimento di Israele alla Corte Internazionale di Giustizia per genocidio

Il Sudafrica ha presentato una richiesta di avvio di un procedimento contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), chiedendo che la corte indichi misure provvisorie.

La richiesta presentata dal Sudafrica denuncia “presunte violazioni da parte di Israele dei suoi obblighi ai sensi della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio in relazione ai palestinesi nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato la Corte Internazionale di Giustizia in un comunicato stampa.

“Atti e omissioni da parte di Israele … hanno carattere genocida, in quanto commessi con il necessario intento specifico … per distruggere i palestinesi di Gaza come parte del più ampio gruppo nazionale, razziale ed etnico palestinese”, si legge nella dichiarazione.

“La condotta di Israele – attraverso i suoi organi statali, agenti statali e altre persone ed entità che agiscono su sue istruzioni o sotto la sua direzione, controllo o influenza – in relazione ai palestinesi a Gaza, è in violazione dei suoi obblighi ai sensi della Convenzione sul genocidio”, ha aggiunto la dichiarazione, citando la domanda del Sudafrica, il quale ha anche accusato Israele di “non aver impedito il genocidio” e di “perseguire l’incitamento diretto e pubblico al genocidio” nella domanda.

“Israele si è impegnato, si sta impegnando e rischia di impegnarsi ulteriormente in atti di genocidio contro il popolo palestinese a Gaza”, ha detto il paese africano.

La domanda presentata dal Sudafrica chiede inoltre alla CIG di:“indicare misure provvisorie al fine di proteggere da ulteriori, gravi e irreparabili danni ai diritti del popolo palestinese ai sensi della Convenzione sul genocidio e per garantire il rispetto da parte di Israele dei suoi obblighi ai sensi della Convenzione sul genocidio di non impegnarsi in genocidio, e di prevenire e punire il genocidio”.

All’inizio di dicembre, il Sudafrica aveva presentato tutti i documenti necessari alla Corte Penale Internazionale (CPI), accusando Israele di crimini di guerra per la sua guerra genocida a Gaza.

Inoltre, a novembre, i legislatori del paese hanno approvato una mozione per sospendere i legami con Israele fino a quando il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non si impegnerà a un cessate il fuoco nel territorio palestinese assediato.

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