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La Germania punta ad una ripresa economica fondata sulle spese militari. Pessimo segnale

La Germania è ormai in preda ad un furore bellicista che spiega molte cose. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha infatti annunciato ieri ulteriori spese militari per la Germania in occasione del secondo anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina.

Il capo del governo federale di coalizione tra Spd, Verdi e Liberali, ha ribadito il sostegno all’Ucraina “nella sua autodifesa finché sarà necessario”.

Allo stesso tempo, Scholz ha sottolineato: “Noi, Germania ed Europa, stiamo facendo di più e dobbiamo fare di più per poterci difendere in maniera efficace”.

Per Scholz vocaboli come “deterrenza” o “prontezza della difesa” sono per alcuni sconosciuti quando pronunciati da un cancelliere e sono “quasi dimenticate”, ma rappresentano un compito importante. Per il cancelliere tedescoinsieme ai nostri alleati, dobbiamo essere tanto forti che nessuno osi attaccarci, così garantiamo la nostra sicurezza ed è così che difendiamo la pace in Europa”.

La migliore garanzia in tal senso è e resta la Nato. Per questo motivo, ha sottolineato il capo del governo federale “stiamo potenziando la Bundeswher e la Difesa dell’Europa. Questo è il nostro contributo ad una Nato forte”. Tuttavia, “non è un segreto” che la Bundeswehr sia stata trascurata per molti anni. “Nel 2024, per la prima volta dopo decenni” – ha evidenziato Scholz “la Germania investe il 2 per cento del Pil nella difesa, come stabilito dall’obiettivo Nato, e così rimarrà così nei prossimi anni e decenni”.

Nuovi elicotteri e aerei da caccia sono già stati ordinati, “disponibili sul mercato”. Inoltre, la Marina tedesca sta ricevendo “nuove fregate e sottomarini”, la cui costruzione è “già in corso”. A sua volta, all’esercito verranno consegnati “presto” i primi mezzi corazzati da trasporto truppe modernizzati, mentre la Bundeswehr otterrà “il suo primo moderno sistema di difesa aerea, come quello già in uso in Ucraina”.

Scholz aveva già dichiarato nei giorni scorsi, visitando il nuovo sito della fabbrica di armi Rheinmetall, che l’industria della difesa tedesca ed europea deve passare alla produzione di massa di armi, poiché la guerra in Ucraina ha messo in evidenza come i produttori europei abbiano difficoltà a soddisfare la domanda di munizioni.
L’agenzia Reuters riferisce che in questa occasione Scholz ha affermato che: “Dobbiamo abbandonare l’industria manifatturiera per passare alla produzione su larga scala di attrezzature per la difesa”.
“Non solo gli Stati Uniti, ma tutti i Paesi europei devono fare ancora di più per sostenere l’Ucraina. Gli impegni presi finora non sono sufficienti. Il potere della Germania da solo non basta”.

“Questo è urgente e e necessario. Perché per quanto dura sia questa realtà non viviamo in tempi di pace”, ha detto Scholz.

Ma anche i partner di governo del cancelliere tedesco sono sulla stessa linea guerrafondaia. Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner (FDP) ha chiesto una moratoria pluriennale sulla spesa sociale e sui sussidi per poter investire più soldi nella difesa.

Mentre le grandi fabbriche tedesche annunciano licenziamenti di massa, la Germania sembra voler convertire la sua industria al keynesismo militare per fondare su questo la propria ripresa economica e occupazionale. E’ già accaduto nella storia….con risultati nefasti per tutta l’Europa.

 

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1 Commento


  • matteo

    Quando i tedeschi si accorgeranno che quelli che gli stanno facendo la guerra sono a Washington e non a Mosca, potrebbe essere troppo tardi. Il 24 Febbraio 2022 la Russia ha sfondato il confine ucraino ma gli Usa, con il loro consueto pragmatismo e cinismo, (vedi al capitolo sanzioni e distruzione del North Stream) hanno iniziato a suonare la Germania come un tamburo. Non ci dimentichiamo comunque di quando Scholz nei primi mesi di guerra affermava di volta in volta che non avrebbe spedito “il tale arsenale” in Ucraina… e poi cambiava subito idea uno o due giorni dopo. E non ci dimentichiamo nemmeno delle dimissioni del Ministro della difesa Lambrecht, sostituita con l’ultra bellicista Pistorius. Segno che il potere di persuasione della “grande democrazia” d’oltreatlantico faceva un intenso “lavorìo”…

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