Ieri decine di dipendenti di Google avevano fatto irruzione nella sede del colosso del Big Data in California per protestare contro la decisione della compagnia di firmare un accordo da oltre un miliardo di dollari con il governo di Israele.
I lavoratori, che hanno intonato cori pro-Palestina, si sono uniti in un gruppo chiamato “No Tech for Apartheid“, e avevano reso pubbliche alcune dichiarazioni in cui accusano Google di fare “affari con chi porta avanti il genocidio“, bombardando la Striscia di Gaza, ed avevano chiesto di cancellare la sua partecipazione al Progetto Nimbus, un accordo da 1,2 miliardi di dollari che vede coinvolte Google Cloud e Amazon Web Services.
Un altro gruppo ha occupato per protesta il decimo piano della sede di Google a Manhattan.
A seguito di questa azione diversi dipendenti di Google sono stati arrestati negli uffici dell’azienda a New York City e a Sunnyvale, in California. Secondo il Washington Post, che riporta le dichiarazioni di Jane Chung, portavoce dei manifestanti, gli arresti in tutto sarebbero nove. “Impedire fisicamente il lavoro di altri dipendenti e di accedere alle nostre strutture è una violazione delle nostre politiche – ha affermato Bailey Tomson, portavoce di Google – Questi dipendenti sono stati messi in congedo amministrativo e il loro accesso ai nostri sistemi è stato interrotto”.
Il contratto ‘Project Nimbus’ da 1,2 miliardi di dollari è stato firmato nel 2021, e prevede sia da parte di Google sia di Amazon la fornitura di infrastruttura cloud alle forze armate israeliane. Secondo gli organizzatori, anche i dipendenti di Amazon hanno partecipato alle manifestazioni di martedì.
Già a dicembre alcuni dipendenti Google avevano diffuso e-mail interne e protestato fuori dagli uffici aziendali organizzando una manifestazione sotto uno degli edifici del colosso tecnologico a San Francisco e bloccando il traffico di una strada. A marzo Google ha licenziato un dipendente che nel corso di una conferenza a New York aveva protestato durante il discorso del massimo dirigente della società in Israele.
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