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Dagli Stati Uniti minacce alla Corte Penale Internazionale, per conto di Israele

Dodici senatori repubblicani hanno firmato una lettera di intimidazione vera e propria all’ufficio del procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Ahmad Khan, in cui minacciano “dure sanzioni” e di “prendere di mira” la Corte penale, nel caso quest’ultima emetta una mandato d’arresto nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Le minacce contro la Corte Penale Internazionale arrivano non a caso mentre Israele sta scatenando l’offensiva militare su Rafah con il rischio di nuove stragi tra la popolazione palestinese.

La lettera, che ha per primi firmatari il senatore repubblicano dell’Arkansas Tom Cotton e il leader della minoranza repubblicana al Senato Mitch McConnell, ha i toni di un perentorio avvertimento: “Scriviamo in merito ai rapporti secondo cui la Corte penale internazionale potrebbe valutare di spiccare mandati d’arresto internazionale contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e altri funzionari israeliani. Tali azioni sono illegittime e prive di fondamento legale, e se intraprese condurranno a dure sanzioni nei tuoi confronti e nei confronti della tua istituzione”, afferma la lettera indirizzata a Khan, che viene accusato dai 12 senatori di voler “punire Israele per legittime azioni di autodifesa”.

Tra gli altri firmatari ci sono il leader della minoranza Mitch McConnell e i senatori Marsha Blackburn, Katie Britt, Kevin Cramer, Ted Budd, Ted Cruz, Bill Hagerty, Pete Ricketts, Marco Rubio, Rick Scott e Tim Scott.

La lettera si conclude con una aperta minaccia: “Gli Stati Uniti non tollereranno attacchi politicizzati da parte della Cpi contro i loro alleati. Prendete di mira Israele, e noi prenderemo di mira voi. Se procederete con le misure indicate nel rapporto, ci attiveremo per porre fine a ogni forma di sostegno Usa alla Cpi, sanzioneremo i vostri dipendenti e associati, e vieteremo l’ingresso negli Stati Uniti a voi e alle vostre famiglie. Siete stati avvertiti”.

I senatori statunitensi fanno finta di ignorare che gli Stati Uniti sono tra i paesi che non riconoscono la Corte Penale Internazionale.

Riportando il contenuto della missiva, il quotidiano The Hill ricorda sottolinea infatti che né gli Stati Uniti, né Israele sono membri della Corte penale internazionale, e che la Casa Bianca ha già affermato di non sostenere alcuna indagine della Corte in merito ai presunti crimini di guerra commessi da Israele nell’ambito della Guerra in corso a Gaza.

Il quotidiano ricorda però che gli Stati Uniti hanno invece sostenuto con convinzione la decisione della Corte di spiccare un mandato d’arresto nei confronti del presidente russo Vladimir Putin per i presunti crimini di guerra commessi dalle forze russe in Ucraina: Lo scorso anno Biden definì il mandato d’arresto nei confronti del presidente russo “giustificato”.

Il quotidiano statunitense Politico ricorda che l‘anno scorso, i senatori Cotton, Cruz e Rubio hanno presentato un disegno di legge per sanzionare i funzionari della CPI che indagano o perseguono le truppe statunitensi e gli alleati che non riconoscono l’autorità della corte, come Israele.

La scorsa settimana, i legislatori conservatori, tra cui il presidente Mike Johnson, hanno esortato l’amministrazione Biden a chiedere che la Corte si astenga dal prendere di mira alti funzionari israeliani mentre indaga sulle accuse di crimini di guerra durante il conflitto a Gaza.

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