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Israele ha iniziato l’assalto a Rafah. Migliaia di palestinesi di nuovo in fuga dalle bombe

I bombardamenti dell’artiglieria israeliana hanno colpito i quartieri di Al-Salam e Al-Jeneina, a est della città di Rafah, tra i colpi di arma da fuoco di veicoli militari israeliani nell’area dell’aeroporto di Gaza distrutto.

Il gabinetto di guerra israeliano ha approvato domenica all’unanimità l’avvio dell’operazione militare a Rafah già iniziata nella giornata di ieri con l’appello ai palestinesi ad evacuare la parte orientale della città, vicina al confine con Israele.

Khalil al-Hayya, vice capo del Movimento di Resistenza Palestinese Hamas nella Striscia di Gaza e membro del suo ufficio politico, in serata aveva affermato che il movimento ha accettato la proposta dei mediatori su un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Aveva inoltre sottolineato che la proposta raggiunge gli obiettivi desiderati dal popolo palestinese, spiegando che la palla era nel campo dell’occupazione israeliana.

Secondo l’agenzia israeliana YnetNews, sono due i fatti hanno indotto Israele a prendere la decisione che era stata rinviata per mesi nella speranza di arrivare a un accordo su tregua e rilascio degli ostaggi: l’intransigenza di Hamas e il mortale attacco di mortai sferrato domenica dalla resistenza palestinese al valico di Kerem Shalom in cui sono rimasti uccisi quattro soldati israeliani.

Le notizie rimbalzate in serata secondo cui l’accettazione della proposta di tregua e scambio prigionieri da parte di Hamas avrebbe portato alla sospensione dell’attacco, è stata rapidamente smentita dai fatti.

Secondo Mustafa Barghouti Hamas ha messo in imbarazzo Netanyahu accettando la proposta dei mediatori di fermare la guerra a Gaza e consentire il rilascio dei prigionieri.
La risposta negativa del governo israeliano ha dimostrato che Netanyahu e il suo governo estremista sono il vero ostacolo alla pace e sono determinati a continuare l’orribile genocidio dei palestinesi a Gaza.

L’operazione in corso dell’IDF a Rafah è una “operazione limitata”, ha detto un funzionario israeliano al Times of Israel. “E’ stato attuato per fare pressione su Hamas” affinché accetti un accordo. Secondo la CNN quella in corso non è l’ampia operazione di Rafah che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ripetutamente promesso che Israele avrebbe condotto.

La Mezzaluna Rossa palestinese afferma che “migliaia” di abitanti di Gaza stanno lasciando Rafah est tra i bombardamenti e dopo che le forze israeliane hanno ordinato l’evacuazione dell’area meridionale di Gaza.

Israele ha detto ai civili di evacuare a ovest verso l’area di Mawasi, fornendo una mappa che delinea la posizione nei suoi messaggi alla popolazione.

“Il numero di cittadini che si spostano dalle zone orientali di Rafah verso l’ovest è grande, soprattutto dopo l’intensificarsi dei bombardamenti, ci sono migliaia di cittadini che lasciano le loro case”, afferma il portavoce della Mezzaluna Rossa Osama al-Kahlout.

Circa 600.000 bambini stipati nella città di Rafah a Gaza affrontano “un’ulteriore catastrofe”, avverte l’UNICEF, esortando contro il loro trasferimento forzato dopo che Israele ha ordinato un’evacuazione in vista della sua invasione di terra a lungo minacciata.

“Data l’alta concentrazione di bambini a Rafah… L’UNICEF sta avvertendo di un’ulteriore catastrofe per i bambini, con operazioni militari che provocano un numero molto elevato di vittime civili e i pochi servizi e infrastrutture di base di cui hanno bisogno per sopravvivere che vengono completamente distrutti”, afferma l’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia in un comunicato.

L’agenzia dell’Onu afferma che i giovani di Gaza sono già “al limite della sopravvivenza”, con molti a Rafah – dove l’agenzia dice che la popolazione è salita a 1,2 milioni di persone, metà delle quali bambini – già sfollati più volte e senza nessun altro posto dove andare.

YnetNews ritiene che al momento si tratta di un’operazione limitata, pensata per consentire a Israele di tornare al tavolo delle trattative in qualsiasi momento. Ma altre fonti israeliane non sono così possibiliste.

Hamas già ieri aveva affermato in una dichiarazione che Israele si stava preparando per un’offensiva militare su larga scala a Rafah “senza riguardo per la catastrofe umanitaria in corso nella Striscia o per il destino dei prigionieri del nemico a Gaza”, riferendosi agli ostaggi israeliani.

Il Segretario Generale della Lega Araba ha denunciato che, nonostante Hamas abbia accettato l’offerta egiziano-qatariana di un cessate il fuoco, le manovre israeliane indicano la sua malafede.
“Chiedo al Consiglio di Sicurezza e ai paesi occidentali di assumersi le proprie responsabilità e frenare Israele per evitare che la situazione peggiori”.

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