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I coloni israeliani che pretendono una Gaza solo ebraica

A chi ancora dubita che il “suprematismo sionista” sia strutturalmente simile a quello “bianco” o “ariano”.

Provate a sostituire la “razza” con il “popolo eletto”, gli oscuri riferimenti a qualche mito scomparso con la “lettera della bibbia” (un testo di 3.000 anni fa, quando “l’universo” era poco più dello spazio terrestre visibile da un essere umano), e avrete una sovrapposizione pressoché totale.

Gli “altri” non sono degni di vivere e “noi” disponiamo di loro come meglio ci aggrada. Questa intervista, nonostante sia apparsa su una rete decisamente molto filo-israeliana (basti ricordare le sparate di Mentana e le comparsate in piazza di Davide Parenzo…), non lascia alcuno spazio alle congetture.

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A Propaganda Live, è andato in onda il reportage di Francesca Mannocchi in Cisgiordania, con l’impressionante intervista a Daniella Weiss, considerata la “madrina dei coloni” , una settantottenne dell’ultradestra ebraica, amica del ministro della Sicurezza Itamar Ben Gvir. 

E’ la Weiss che guida gli insediamenti ortodossi ebraici nelle zone dove non si potrebbe costruire. “I coloni – racconta Francesca Mannocchi a Diego Bianchi – arrivano prima con le tende, poi con i caravan, che poi diventano costruzioni, che poi si trasformano in insediamenti e infine in città, illegali per il diritto internazionale”.  

Una Gaza tutta ebraica

Dal 7 ottobre, Daniella Weiss, è diventata la promotrice del reinsediamento di Gaza. “Da ora in poi dedicheremo la nostra vita per fare una Gaza tutta ebraica”. La Weiss immagina la nuova Gaza e dice che “lì la sabbia dorata e il mare sono più belli della Costa Azzurra”. Immagina un territorio tutto ebraico che va dall’Egitto all’Iraq, dal Nilo all’Eufrate.

Dove andranno i rifugiati di Gaza?” chiede Mannocchi. “Andranno in Egitto, Turchia, Canada, Stati Uniti, in tutti i paesi del mondo…come tutti i rifugiati, come gli afghani o i siriani” risponde Weiss.

“Ma loro vogliono vivere nella loro terra…” ribatte la giornalista. “No, pagano per andarsene via perché soffrono. Non è la loro terra. Gli arabi non resteranno a Gaza. Punto. Questa volta è finita, il prossimo passo è che gli ebrei vadano là (…) costruiremo delle comunità a Gaza. Ristabiliremo l’area di Gush Katif nella zona nord fino alla parte sud. Quindi la giustizia del mondo moderno è lasciarci tornare a Gaza”.

E poi immagina il futuro dell’enclave: “Costruiremo delle comunità a Gaza. Prenderemo la Striscia e la divideremo in lotti e li distribuiremo ai soldati e alle loro famiglie”.

Gaza distrutta

“Quando vedi la distruzione di Gaza cosa senti? ” chiede la giornalista. Risponde arrabbiata la Weiss: “E allora la distruzione di Dresda e Amburgo o Berlino? Cosa ha fatto il mondo allora? Perché non chiedi agli Stati Uniti cosa hanno fatto a Hiroshima e Nagasaki? Posti che sono stati distrutti da persone insane e ricostruite da persone normali. Costruiremo gli insediamenti e educheremo i bambini a sognare Gaza e piano piano costruiremo con l’influenza della politica… presto arriverà….più presto di quanto si pensa”.

La riflessione di Francesca Mannocchi

“Non facciamo l’errore di pensare che l’estremismo ebraico così espresso sia folkloristico e minoritario. Ci sono tre fattori:  il coraggio di fare, il consenso pubblico e l’influenza politica. Prima non c’era niente in  Giudea e Samaria adesso ci sono 750mila coloni…. La visione dei coloni è: ‘Voi continuate pure a manifestare noi intanto facciamo’. E questa visione convince tanti.

E mentre noi stiamo qui  a pensare ‘ma figurati sono estremisti’ loro raccolgono i nomi delle famiglie che vogliono andare a Gaza e il consenso del ministro della Sicurezza Nazionale Ben Gvir”. 

L’intervista integrale sul sito di Propaganda Live

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1 Commento


  • Tiberio

    Le avvisaglie che era pericoloso separare sioninismo da ebraismo c’erano tutte… epperò.

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