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Occhi sul Libano ma non dimentichiamo il genocidio a Gaza

Con i riflettori internazionali puntati sul Libano, molti stanno abbassando la soglia di attenzione sul massacro che sta continuando contro i palestinesi a Gaza dove fonti mediche hanno riferito ad Al Jazeera che solo dall’alba di oggi, 21 palestinesi sono stati uccisi nei raid israeliani sulla Striscia.

Il numero delle vittime di un attacco aereo israeliano contro una scuola che ospitava sfollati a Jabalia, nel nord di Gaza, è salito a 15, con l’aspettativa che il bilancio possa aumentare.

Fonti mediche hanno riferito che le vittime includono donne e bambini, con decine di feriti, alcuni in condizioni critiche, in seguito all’attacco mortale israeliano alla scuola Al-Falouja nel campo profughi di Jabalia.

Altri cinque palestinesi, tra cui due bambini e una donna, risultano uccisi in bombardamenti che hanno preso di mira l’area della polizia doganale a est di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.

Il bilancio aggiornato delle vittime palestinesi a Gaza è salito a 41.534 morti e 96.092 feriti nel genocidio israeliano in corso a partire dal 7 ottobre.

Da settimane ormai ogni ipotesi di cessate il fuoco o di tregua a Gaza non compare più nell’agenda politica internazionale, confermando che questa non era mai stata una priorità. Così come il governo israeliano non ha mai voluto trattare seriamente per i suoi ostaggi o per fermare il massacro dei palestinesi, lo stesso governo sta rifiutando adesso ogni ipotesi di cessate il fuoco in Libano.

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