Il presidente panamense José Raúl Mulino, rispondendo alle minacce di Trump, ha ribadito oggi che il Canale di Panama sarà sempre nelle mani della nazione centroamericana, mentre il paese si avvia a celebrare un quarto di secolo dalla restituzione da parte degli Stati Uniti del canale.
“Non ci sono altre mani nel nostro canale se non quelle panamensi, potete stare tranquilli, rimarrà nelle nostre mani per sempre”, ha detto il presidente durante la cerimonia nel giardino della sede dell’Autorità del Canale di Panama, in cui è stato ricordato l’ex presidente Jimmy Carter, morto domenica.
“Venticinque anni fa è stata effettuata la consegna ufficiale del Canale di Panama alla nostra nazione. Da allora, è stato motivo di orgoglio non solo per i cittadini, ma anche per il mondo che una piccola nazione possa assumersi una responsabilità così grande”, ha detto il presidente panamense.
Mulino ha ricostruito storicamente il periodo che va dalla firma per la costruzione, nel 1903, al ritorno del Canale in mani panamensi, nel 1999, ricordando il lavoro di migliaia di panamensi per terminare i lavori e il sacrificio per recuperarlo.
Alla cerimonia ha partecipato l’ex presidente Mireya Moscoso, che ha ricevuto simbolicamente il Canale da Carter il 31 dicembre 1999.
Nel 1989 Panama venne bombardata e invasa dai militari statunitensi con il pretesto di arrestare l’allora presidente Noriega, accusato di narcotraffico, che venne incarcerato nelle prigioni USA.
Il presidente panamense Jose Raul Mulino la scorsa settimana aveva escluso qualsiasi negoziato con gli Stati Uniti sul canale interoceanico e le tariffe per le navi statunitensi, dopo che il presidente eletto Donald Trump ha minacciato di riprendersi il passaggio marittimo.
Nelle scorse settimane e anche nel suo discorso di insediamento, Trump ha apertamente minacciato di riprendersi il controllo del Canale di Panama se il prezzo dei pedaggi sulle navi statunitensi non sarà ridotto.
A questo proposito, il presidente di Panama ha escluso la riduzione del prezzo dei pedaggi per le navi provenienti dagli USA poiché questi non sono stabiliti per capriccio del presidente o dell’amministratore della via navigabile interoceanica. Esiste un processo stabilito per fissare le tariffe, che sono rispettati e rappresentano una procedura pubblica e aperta, ha spiegato il presidente.
Le tariffe pagate dalle navi per l’utilizzo della via navigabile sono stabilite dall’Autorità del Canale di Panama, un ente pubblico autonomo, in base alle esigenze della via navigabile e alla domanda del commercio internazionale.
Il passaggio strategico, lungo 80 chilometri, collega l’Oceano Pacifico con l’Atlantico. Gli Stati Uniti, con il 74 per cento del carico, e la Cina con il 21 per cento, sono i suoi principali utilizzatori.
A Panama i membri del Sindacato Nazionale dei Lavoratori delle Costruzioni e degli Affini (Suntracs) hanno bruciato la bandiera degli Stati Uniti e il volto di Donald Trump, fuori dal palazzo del Parlamento, per protestare contro le sue dichiarazioni sulla ripresa del controllo del Canale di Panama.
Nicaragua, Venezuela e Cuba in diverse dichiarazioni hanno affermato di sostenere Panama di fronte alla minaccia di Trump di chiedere la restituzione del Canale di Panama agli Stati Uniti. Anche il Messico ha affermato di voler difendere la sovranità nazionale di Panama sul Canale.
Gli Stati membri dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America-Trattato di Commercio dei Popoli (ALBA-TCP) hanno espresso, attraverso una dichiarazione, il loro rifiuto delle dichiarazioni di Trump.
In una nota affermano che il Canale di Panama è un importante passaggio commerciale protetto dal diritto internazionale, dal Trattato Torrijos-Carter e dal Trattato relativo alla neutralità permanente e al funzionamento del Canale di Panama, che, in quanto legge inamovibile, stabilisce che la via d’acqua è una parte inalienabile del territorio panamense, per cui questa rivendicazione rappresenta un’aggressione contro la sovranità di quella nazione.
A questo proposito, l’Alleanza respinge categoricamente questa nuova minaccia alla regione latinoamericana e caraibica e sostiene la Repubblica di Panama nella difesa della sua sovranità, integrità territoriale e autodeterminazione.
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bernardino marconi
L’imperialismo statunitense mostra ora apertamente il suo volto esibendo i muscoli attraverso il pagliaccio fascista del suo presidente appena insediato. E l’Europa? Si allineerà da fedele satellite per avere vantaggi oppure proverà ad esprimere un timido commento non in linea? La nostra presidente del consiglio non ha avuto dubbi, ha offerto la sudditanza della nazione rappresentata e si è lanciata facendo finta di rappresentare l’Europa pur non essendo autorizzata.