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L’Iraq interviene per mediare tra la Turchia e le SDF

Baghdad. Il governo iracheno sta attivamente cercando di mediare tra la Turchia e le Forze Democratiche Siriane (SDF), secondo un alto funzionario iracheno. Questo sforzo è stato evidenziato durante la visita del ministro degli esteri turco Hakan Fidan a Baghdad, dove ha incontrato il primo ministro iracheno Mohammed Shia Al-Sudani.

Lo stesso funzionario ha spiegato ad Al-Akhbar che la visita di Fidan ha gettato le basi per potenziali incontri regionali a Baghdad, che coinvolgono leader di Siria, Turchia, Iran e rappresentanti della regione del Kurdistan iracheno.

Queste discussioni mirano ad affrontare questioni di sicurezza, tra cui la rinascita dell’ISIS dopo la caduta del regime di Assad, la presenza del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) nel nord dell’Iraq e la sicurezza delle prigioni controllate dalle SDF, in particolare il campo di Al-Hol, che ospita migliaia di detenuti dell’ISIS e le loro famiglie. Baghdad teme che il rilascio di questi detenuti possa destabilizzare la sicurezza dell’Iraq.

Durante i colloqui, Fidan avrebbe chiesto all’Iraq di designare formalmente il PKK come organizzazione terroristica, andando oltre la sua attuale classificazione di gruppo messo al bando. Ha anche proposto la formazione di una sala operativa militare congiunta iracheno-turca per combattere il PKK.

Il ministro degli Esteri iracheno Fuad Hussein, in una conferenza stampa congiunta con la sua controparte turca, ha sottolineato la persistente minaccia dell’ISIS lungo il confine tra Iraq, Siria e Turchia. Ha affermato che le discussioni hanno riguardato la sicurezza regionale, i contatti in corso con la nuova amministrazione siriana e i futuri incontri per affrontare il terrorismo e questioni regionali più ampie.

Da parte sua, Fidan ha sottolineato l’importanza strategica delle relazioni con l’Iraq, riaffermando la necessità di un coordinamento della sicurezza, in particolare per quanto riguarda l’ISIS e il PKK. Ha, inoltre, sottolineato l’importanza dell’iniziativa “Development Road” dell’Iraq lanciata l’anno scorso, esprimendo la disponibilità della Turchia a contribuire a progetti legati allo sviluppo della regione.

L’analista politico Ali Al-Nasseri reputa la visita di Fidan principalmente incentrata sulla sicurezza, con lo scopo di discutere del futuro della Siria e sostenere la sua nuova amministrazione. Ha detto ad Al-Akhbar che proteggere il confine tra Iraq, Siria e Turchia è diventato fondamentale in seguito agli sviluppi in Siria. Ha ipotizzato che la Turchia potrebbe cercare un accordo che coinvolga tutte le parti per stabilizzare la regione, in appoggio alla nuova amministrazione siriana guidata da Ahmad Sharaa e a discapito delle attività delle SDF.

Al-Nasseri ha osservato che il ruolo di Baghdad è diventato fondamentale nei rapporti di forza regionali emergenti, suggerendo che l’Iraq potrebbe mediare le controversie e ospitare una conferenza complessiva.
Alcuni report suggeriscono che Baghdad stia pianificando incontri di alto livello nelle prossime settimane per affrontare gli sviluppi regionali, tra cui il “Baghdad Dialogue Summit”.

Si prevede che l’evento riunirà personaggi chiave tra cui Hakan Fidan, il ministro degli Esteri del governo provvisorio siriano Asaad Al-Shibani, il comandante delle SDF, Mazloum Abdi e altri attori influenti per risolvere i contrasti che ostacolano il progresso regionale.

Contemporaneamente, il generale statunitense Kevin Leahy, comandante delle forze della coalizione internazionale in Iraq e Siria, ha incontrato il Primo Ministro Al-Sudani a Baghdad.

Secondo l’ufficio di quest’ultimo, i due hanno discusso della sicurezza regionale e della cooperazione tra le forze di sicurezza irachene e i consiglieri della coalizione, nel combattere i resti dell’ISIS. Al-Sudani ha ribadito l’impegno dell’Iraq nello sradicare i gruppi terroristici, evidenziando i significativi progressi compiuti nel proteggere i confini iracheni e prevenire l’infiltrazione terroristica negli ultimi due anni.

*da Al Akhbar

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