Questa mattina (giovedì 22 maggio), intorno alle 11:00, i fratelli Kononovich, attivisti comunisti e antifascisti ucraini, sono stati arrestati per strada a Kiev mentre si dirigevano all’ospedale.
Un’auto della polizia si è fermata accanto a loro, con le luci lampeggianti e la sirena spiegata, prima di portarli con la forza in un Centro di reclutamento territoriale (Crt). Il loro crimine? Osare resistere alla macchina da guerra del regime di Zelensky.
Sequestro politico con il pretesto della “mobilitazione”
Dalla prigione di Kiev in cui erano detenuti, i fratelli Kononovich sono riusciti a comunicare brevemente al telefono prima che, intorno alle 14:20, la connessione venisse interrotta e i loro telefoni cellulari confiscati. In una registrazione video diffusa urgentemente prima del loro silenzio forzato, hanno lanciato un appello disperato:
“Il regime vuole mandarci al fronte per farci uccidere! Non importa se siamo colpevoli o innocenti, nessuno lì lo saprà mai. Ci vogliono morti”.
Arrestato anche l’avvocato
Dopo l’arresto, i fratelli avevano contattato immediatamente il loro avvocato. Poco dopo, il anche lui è stato fermato e portato all’ufficio di registrazione militare in un altro distretto di Kiev.
Destinazione: il fronte, dove li attende la morte
Secondo i fratelli Kononovich, il regime ora intende trasferirli nella regione della Volinia, dove verranno ufficialmente arruolati nell’esercito e inviati al fronte. Li attendono due scenari:
1) saranno uccisi dalle unità punitive neonaziste integrate nell’esercito ucraino (Battaglione Azov, Corpo dei Volontari Ucraini, ecc.), che eliminano sistematicamente i soldati considerati “comunisti” o “politicamente dubbi”.
2) moriranno sotto le bombe russe, come tante altre reclute forzate gettate come carne da cannone nelle zone di combattimento più pericolose.
In entrambi i casi, il regime di Kiev sa benissimo che li sta condannando a morte certa. Si tratta di un’esecuzione segreta. Il regime di Kiev rivela la sua vera natura nazista e il suo totale disprezzo per i diritti umani.
L’appello a tutti i compagni e le compagne
Questo rapimento e la deportazione forzata al fronte sono una palese dimostrazione della natura nazista del governo ucraino e della sua politica sistematica di eliminazione dei comunisti e degli antifascisti.
Facciamo appello a tutti i compagni e le compagne, a tutti i difensori dei diritti umani, a tutte le organizzazioni comuniste, antimperialiste e progressiste affinché si mobilitino e chiedano:
– l’immediata liberazione dei fratelli Kononovich, del loro avvocato e di tutti gli altri antifascisti imprigionati;
– la fine della persecuzione politica mascherata da “mobilitazione”.
Mentre affermano di difendere la democrazia, l’Unione Europea e i paesi occidentali, che continuano ad armare e finanziare questo regime fantoccio, sono complici di questi crimini contro l’umanità.
Union pour la Reconstrucion Communiste – Parigi, 22 maggio 2025
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Condanniamo l’arresto illegittimo di Mikhail e Aleksandr Kononovich per mano della polizia del regime nazigolpista di Kiev, portati in un Centro di reclutamento territoriale per essere spediti al fronte.
I fratelli Kononovich sono da tre anni vittime di una persecuzione da parte dell’illegittimo governo Zelenskij, colpevoli di essere membri del Partito comunista ucraino – da tempo messo fuori legge come tante altre formazioni dell’opposizione – e per essersi spesi nella lotta interna contro la macchina da guerra Nato-Ucraina.
L’invio al fronte di due militanti comunisti nel contesto del fronte ucraino equivale a una condanna a morte, che questa avvenga o per mano delle unite naziste integrate nell’esercito o nelle missioni suicide comandate dai vertici militari di stanza a Kiev.
Ribadiamo la complicità del governo italiano e dell’Unione europea con il regime ucraino e l’invio di armi al fronte, così come avviene per lo Stato d’Israele, un crimine che abbiamo denunciato durante le manifestazioni del Giorno della Vittoria e per cui continueremo a scendere in piazza assieme a migliaia di altre persone in tutto il Paese.
Ci uniamo alle richieste della campagna internazionale che chiede la liberazione immediata dei fratelli Kononovich e di tutti i comunisti/e e antifascisti/e imprigionati/e dal regime ucraino e la fine delle persecuzioni politiche mascherate per “mobilitazione”.
Libertà per Mikhail e Aleksandr Kononovich!
No all’invio di armi in Ucraina!
Fuori l’Italia dalla Nato, fuori la Nato dall’Europa!
Rete dei Comunisti
Cambiare Rotta
Osa
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Mario Viola
lottare per la liberazione dei compagni è un dovere di ogni militante comunista……