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La vittoria alle Amministrative conferma la scelta netta del popolo venezuelano per il Chavismo

Il Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) ha stravinto le elezioni amministrative di ieri, domenica 27 luglio, ottenendo una vittoria senza precedenti e aggiudicandosi 285 su 335 sindaci in scadenza, secondo il primo bollettino ufficiale del Consiglio Elettorale Nazionale (CNE). Hanno votato l’82,45% degli aventi diritto, ovvero sei milioni 273 mila 531 cittadini. Il presidente del CNE, Elvis Amoroso, aveva constato ieri sera, con i dati parziali, tendenze irreversibili nell’assegnazione dei municipi, confermate poi oggi dai risultati definitivi.

Oggi, 28 luglio, abbiamo ottenuto una vittoria storica per la forza della Rivoluzione bolivariana”, ha affermato il Presidente della Repubblica bolivariana, Nicolás Maduro, in un messaggio audiovisivo.

Maduro ha sottolineato con soddisfazione anche l’altro dato che emerge da questa consultazione elettorale, la conferma del fatto che “far coincidere la prima Consultazione Nazionale dei Giovani con le elezioni comunali è stata una decisione saggia per consolidare il Blocco Storico della Rivoluzione Bolivariana come espressione dell’unità del popolo” e del suo diritto a un futuro: “Ci siamo collegati ai giovani e ora realizzeremo 10.672 progetti nelle comunità”, ha proclamato.

Il leader chavista ha sottolineato che la Vittoria Popolare di 285 sindaci bolivariani su 335 in tutto il Paese, rappresenta un messaggio rivolto all’opinione pubblica mondatale dalla Rivoluzione Democratica Popolare Bolivariana, fondata dal Comandante Hugo Chávez nel 1986.

Vittoria Popolare!”, ha esclamato per poi sottolineare che “l’eredità di Chávez è e sarà la forza trainante spirituale e politica della Rivoluzione Bolivariana, in ogni lotta per il bene del potere popolare. Chavez vivrà sempre nella nostra memoria, vivrà sempre nel nostro lavoro quotidiano. Siamo suoi figli e figlie”, ha affermato il capo dello Stato parlando alla folla dal Balcone del Popolo di Palazzo Miraflores.

Vasapollo e la delegazione di Cambiare Rotta e RdC

Siamo stati presenti – sottolinea Luciano Vasapollo a FarodiRomacome osservatori internazionali a queste elezioni, e non certamente per fare passerelle o operazioni di facciata. Siamo andati per impegno e convinzione, per testimoniare sul campo la realtà. E la realtà ci ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia forte e viva la democrazia partecipativa in Venezuela. Altro che dittatura, come vogliono farci credere i media mainstream con le loro fake news su questo paese”.

Il popolo venezuelano – osserva il docente – ha votato in pace, in serenità, con un livello di partecipazione enorme, in un contesto plurale e trasparente. Non solo il Grande Polo Patriottico, ma anche decine di partiti di opposizione erano presenti sulle schede e hanno ricevuto voti: questo è un fatto, non un’opinione. Si è votato per eleggere 335 sindaci e oltre 2.500 consiglieri comunali.

Ed è stata l’ennesima tornata elettorale: dal 2000 a oggi, in Venezuela si sono tenute più di 30 elezioni nazionali, tra elezioni presidenziali, legislative, municipali, regionali, referendum costituzionali e consultazioni popolari”.

Il Venezuela è, in effetti, uno dei paesi al mondo che ha tenuto più tornate elettorali nell’ultimo quarto di secolo e in un solo anno si sono tenute ben 7 votazioni, tra cui queste del 27 luglio: Elezioni municipali per oltre 300 sindaci e 2.500 consiglieri comunali; Elezioni della Consulta Popolare Giovanile; Elezioni per progetti partecipativi locali (progetti comunali); Consultazioni settoriali e popolari su bilanci e investimenti; Votazioni su proposte sociali locali; Votazioni interne a comunità e consigli comunali paralleli

Anche in questo appuntamento elettorale, le operazioni sono state seguite da 550 osservatori di oltre 60 paesi (tra cui Cina, Russia, Unione Africana, rappresentanti di movimenti sociali latinoamericani ed europei), e in tutte è stata segnalata un’alta partecipazione e un clima pacifico e ordinato. Chi parla di mancanza di pluralismo, dovrebbe almeno avere l’onestà intellettuale di guardare questi numeri.

Particolarmente significativo il fatto che la delegazione guidata da Vasapollo abbia potuto partecipare all’incontro del presidente Maduro con una quarantina di osservatori internazionali al seggio dove il capo dello Stato si è recato a votare.

Il presidente Maduro – racconta Luciano – ci ha accolti con rispetto e affetto, ci ha ringraziato per la presenza, e noi eravamo una piccola delegazione, una quarantina di internazionalisti, tra cui sette rappresentanti della Rete dei Comunisti, Cambiare Rotta e FarodiRoma. Non è stato un privilegio ma ci ha premiato la scelta di essere in quel seggio, concretamente, con la gente, come sempre facciamo”.

Per Vasapollo, “la nuova vittoria del Chavismo rappresenta una conferma netta, inequivocabile, della direzione scelta dal popolo venezuelano, in continuità con le elezioni del maggio scorso. Ma la cosa più bella è stato il protagonismo dei giovani, in particolare attraverso la Consulta Popolare Giovanile, dove anche ragazzi di 15 anni hanno potuto partecipare attivamente alla scelta dei progetti per le loro comunità. Questa sì che è una forma autentica di democrazia di base! Altro che i modelli stanchi e verticali dell’Occidente!

Una democrazia che parte dal basso, che dà voce ai giovani, alle nuove generazioni, che costruisce il futuro con loro e per loro. È qualcosa di straordinario, che fa del Venezuela un punto di riferimento mondiale nella costruzione di un’alternativa concreta al neoliberismo”.

Il Dottorato Honoris Causa dell’UNETI

Vasapollo, che ha potuto salutare e conversare brevemente con Maduro a margine dell’incontro con gli osservatori internazionalei, ha ricevuto oggi anche il dottorato Honoris Causa dalla Universidad Nacional Experimental de las Telecomunicaciones e Informática (UNETI) “per il suo importante contributo alla ricerca e all’insegnamento nel campo dell’economia e delle scienze sociali, nonché per il suo impegno costante nella costruzione di un pensiero critico ed emancipatore, sempre rivolto al servizio delle nuove generazioni”.

La cerimonia ha visto la partecipazione delle autorità accademiche e statali, delle istituzioni venezuelane e della comunità universitaria. UNETI ha voluto sottolineare come il conferimento al prof. Vasapollo rappresenti “un tributo al suo percorso scientifico e militante, capace di unire elaborazione teorica e impegno sociale a livello internazionale”.

Ora – ha concluso Vasapollo – torniamo in Italia con tanta energia e la responsabilità di raccontare ciò che abbiamo visto e vissuto. Nessuna mitizzazione, ma la consapevolezza che lì si sta costruendo qualcosa di vero, di popolare, di profondamente umano. E questo – possiamo dirlo con orgoglio – è rivoluzionario”.

* da Il Faro di Roma

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2 Commenti


  • Sergio Binazzi

    grande Maduro, questa è democrazia, è proprio il proseguo della rivoluzione bolivariana. essere duri senza perdere la propria tenerezza.


  • a

    que viva Venezuela libre y independiente

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