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Ucraina. Pokrosvk è perduta, e forse anche la guerra infinita

Le forze armate russe ormai controllano Pokrovsk dopo quasi venti mesi di combattimenti. La città ucraina è un nodo logistico fondamentale, un centro di controllo delle vie di trasporto e dei rifornimenti. Ora, però, la situazione è cambiata. E, secondo il think tank statunitense Institute for Study of War, conquistare o perdere la ‘fortezza’ non inciderà sullo sviluppo della guerra. Curioso che tale constatazione arrivi solo ora, quando la sorte della strategica cittadina ucraina appare segnato e non nei due anni o nei mesi trascorsi. Una valutazione che ricorda molto quella della volpe e dell’uva.

“Era importante dal punto di vista operativo perché controllava una linea di rifornimento che supportava la logistica ucraina, con ricadute su altre posizioni nei villaggi più piccoli e nei campi intorno a Pokrovsk”, osserva George Barros analista dell’ISW. Kiev da tempo è stata costretta a cercare altre soluzioni. In sostanza, Mosca ha già raggiunto l’obiettivo reale. “I russi hanno già ottenuto ciò a cui puntavano. Da qui in poi, continuare non ha senso”, ribadisce l’analista rivelando che la perdita di importanza di Pokrosvk venga decretata solo quando è ormai perduta.

Pokrovsk è infatti un importante snodo ferroviario e stradale che ollega la parte orientale del territorio al resto del Paese.

Sempre secondo l’ISW, alcuni filmati geolocalizzati pubblicati il 6 novembre indicavano avanzamenti dell’esercito del Cremlino anche a nord della città di Myrnohrad (a est di Pokrovsk) e si segnalavano passi in avanti anche nell’area orientale e sud-orientale.

Non solo. Alcuni blogger militari russi parlano poi della conquista, già data per ufficiale, della parte occidentale di Rivne (a est di Pokrovsk, lungo l’autostrada T-0515 Pokrovsk–Dobropillya) e della maggior parte di Krasnyi Lyman (a nord-est di Pokrovsk). 

A Pokrovsk e Myrnohrad le truppe ucraine sono ormai chiuse in una sacca, circondate dalle forze armate russi, con gravi difficoltà sia a far affluire uomini e rifornimenti sia nel ritirare le truppe. Quelle che sono rimaste rischiano di essere distrutte o di doversi arrendere. Kiev ha provato a rompere l’assedio a Pokrovsk con unità speciali, ma non ci è riuscita.

Le infrastrutture ucraine continuano ad essere pesantemente danneggiate dai bombardamenti russi. Secondo Ukrenergo , la compagnia energetica nazionale ucraina, l’intera Kiev è rimasta senza elettricità a causa di un’interruzione di emergenza che ha interessato la capitale ucraina. La capitale stessa ha subito blackout totali due volte a ottobre: ​​il 14 e il 30 ottobre .

L’approvvigionamento energetico in tutto il Paese è instabile dal 10 ottobre, quando le interruzioni hanno iniziato a diffondersi in diverse regioni a seguito di precedenti attacchi missilistici. Colpite anche Zaporizhzhia e Kharkiv.

Ukrenergo ha confermato che le carenze energetiche più critiche si verificano ora nelle regioni di Kiev , Poltava , Sumy , Kharkiv e Černihiv , nel nord-est.

L’Unione Europea vuole stanziare 140 miliardi per l’Ucraina ma non sa dove andare a prenderli. L’idea di usare gli asset russi all’estero non si è concretizzata per l’opposizione del Belgio. L’Economist ha calcolato che l’Europa in quattro anni dovrà dare 390 miliardi di dollari in armi e aiuti all’Ucraina. Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa afferma che secondo analisi che circolano già da qualche tempo, “da novembre l’Ucraina non avrà più soldi per pagare gli stipendi ai soldati. Le ultime dicono che a febbraio non avrà più soldi per pagare nulla e nessuno. Il disastro è lì. Se l’Europa intende tassare i cittadini per finanziare l’Ucraina, ogni governo europeo farà i conti col suo elettorato”.

Carlo Calenda si fa tatuare il simbolo naziucraino sul braccio. Una sorta di esorcismo che però non può esorcizzare la realtà sul campo né l’inaccettabilità del sostegno europeo – e italiano – al dissanguamento umano ed economico di un paese per costringerlo a proseguire una guerra che non può vincere.

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22 Commenti


  • Kolektanto

    “Se l’Europa intende tassare i cittadini per finanziare l’Ucraina, ogni governo europeo farà i conti col suo elettorato”.

    Ma veramente qualcuno pensa che l’elettorato, cioè chi ancora ripone fiducia nei sistemi politici istituzionali, sia capace di voltare le spalle al potere dopo che questo lo abbia danneggiato? Da sempre le pecore si avviano al macello belando, non certo ribellandosi ai loro aguzzini.


  • Giorgio

    la speranza è che la guerra finisca presto e che l’Europa cambi i suoi politici incapaci nella ricetta della pace.I popoli devono ribellarsi e lottare perché tutti i paesi abbiamo una speranza per i loro figli e nipoti Pace


  • Luca Cecchini

    Buongiorno, le vostre analisi sono corrette e supportate dalla realtà dei fatti ma sembra che, i politici europei, persone più informate di noi, facciano finta di vivere un altra realtà. Non capisco, senza diplomazia, come interrompere il conflitto. L’Ucraina ha perso la guerra e bisogna prenderne atto ed evitare di perdere ulteriori persone, denaro e territori.


  • Edoardo

    Io credo che non tutti siano pecore belanti ,almeno quel 50%che non vota più e ,magari,anche una parte di quelli che votano ancora. Per quanto riguarda il tatuaggio che si è fatto fare Calenda spero che sia conseguente e si arruoli immediatamente nell’esercito ucronazi e vada al fronte !


  • Luigi

    psst, si scrive think tank, non thank


    • Redazione Contropiano

      grazie per la segnalazione…


  • Bucuresteanu Dumitru

    La fregatura è di Biden e predecessori americani che hano finanzato due colpi di stato in Ukraina e li hano inarmato contro i russi, guadagnando centinaia di miliardi di dollari,anche Europa ha svotato tutto il suo armamento ruggito,mana dal celo
    .


  • ugo

    Io non sarei tanto ottimista: in Germania gli oppositori dopo Stalingrado hanno pensato di averla sfangata, ma la guerra è durata ancora più di due anni; nel ’68 il Vietnam del nord con l’operazione Rolling Thunder sembrava liquidato eppure ha resistito sette anni e alla fine ha vinto. Quando controlli la stampa e hai una polizia politica, venire sconfitti non vuol dire perdere la guerra. Per Kallas, Kubilius, Von der Leyen, Scholz e gli altri Himmler in diciottesimo, riconoscere la sconfitta sarebbe la morte politica: terranno duro in tutti i modi.


  • Kolektanto

    …e infatti io ho scritto “chi ancora ripone fiducia nei sistemi politici istituzionali”. È evidente che chi si astiene non ripone alcuna fiducia nel potere né nella possibilità di cambiare il sistema entrando al suo interno.


  • Giuseppe

    Calenda che si fa tatuare il simbolo ucraino è il culmine del ridicolo e del degrado che la nostra classe politica pompata dai collusi mass media a libro paga potesse raggiungere. Gli auguro un conto salato e che gli venga presentato presto, non se ne può più di questo abisso culturale e morale.


  • Antonio Marzio Marzano

    Dopo le bombe atomiche ed il loro devastante risultato sulle città giapponesi, avevo pensato che una guerra non sarebbe più scoppiata. Invece la storia è andata diversamente, e continua ad andare come è sempre e da sempre avvenuto. Questa poi nostra guerra europea e del tutto simile a tutte le altre: le truppe di terra sono quelle decisive per una vittoria o una sconfitta. E noi siamo spettatori ormai indifferenti alle tragedie umane cosi presi dal nostro quotidiano cosi uguale ogni giorno a se stesso.


  • nicola pezz

    premesso che non sono un analista e quindi posso esprimermi solo attraverso le notizie appresso dai mass-media (che non sempre corrispondono al vero!). Detto questo ancora non sono riuscito a percepire la vera motivazione per la quale il signor Putin abbia scatenato questa guerra…di una cosa sono convinti: da sempre (almeno dai periodo registrati storicamente) non sono mai state fatte guerre per ideologie ma solo ed esclusivamente per ragioni di potere, sia economico che militare, o come reazione a tale competizione tra le parti in causa e chi per loro!


    • Redazione Contropiano

      E infatti, se ti informassi anche attraverso altre fonti (libri di storia, mica archivi misteriosi…) sapresti che la guerra era iniziata di fatto nel 2014 con il golpe di Majdan… E che l’avevano aperta gli Usa, con Kagan e Victoria Nuland…


  • Angelo

    La guerra è iniziata come già detto dopo la rivolta di Maidan e la Russia non poteva accettare una Nazione con velleità di adesione alla UE e alla Nato alle sue porte. Questa è la verità storica.


    • Redazione Contropiano

      Non proprio… Non poteva sopportare che un 30% di popolazione russa in Ucraina – la Novorossjia – dovesse vivere in regime di apartheid o scomparire (risorse naturali comprese, ovviamente)


  • Rosario Stracquadanio

    magari la guerra è iniziata per motivi che i russofoni ucraini venivano trattati in maniera diversa dagli ucraini doc, ma non credo proprio che nel 2014, non ci sarebbe stato spazio per la diplomazia. Dov’era lEuropa? Dov’erano gli americani? Sono convinto che ad essere stati presenti allora, sono state solo le lobby delle armi.


    • Redazione Contropiano

      Tutte le fonti storiche (documenti, testimonianze, dichiarazioni) dimostrano che gli americani c’erano eccome… e il risultato si è visto.


  • Ta

    Ogni località viene descritta dai “media” come cruciale e strategica finché questo deve a giustificare nuovi invii di armi agli ucraini per tentare di difenderla; poi, non appena i russi la prendono, diventa secondaria e insignificante.
    La guerra andrà avanti finché (a) gli americani avranno armi da vendere, (b) i “governi” europei avranno soldi per comprarle e (c) il “governo” ucraino avrà carne da cannone.


  • Cosimo Bruno

    ma veramente qualcuno pensava che la Russia avrebbe perso la guerra?
    chi ci ha perso in questa guerra sono soltanto i giovani soldati ucraini e russi che ci hanno lasciato la vita per difendere quattro politici capaci di parlare da dietro ad una scrivania.
    abbiamo aiutato uno stato NON europeo, NON facente parte della NATO, ma di un presidente pagliaccio Zelesky capace di andare in giro per il mondo a chiedere armi, e NON la fine della guerra


  • Max Alberto

    il Minus Calenda mi ricorda Achille Starace che il giorno 29 Aprile 1945 faceva jogging per Milano vestito con una tuta nera con il fascio, pensando che che la guerra non fosse ancora persa.Anche noi abbiamo uno Starace che al posto del fascio si fa tatuare il simbolo drl nazionalismo guerrafondaio.Un povero demente che ben rispecchia l’abisso in cui è precipitata la politica italiana.


  • Michele Nano

    Hai pienamente ragione, hanno creato un macello, migliaia di vite rubate e principalmente giovani.
    tutto questo per quattro o cinque malati di testa


  • Giuseppe

    Solo la classe Politica Europea non aveva capito che era ed è una guerra persa in partenza .

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