La distruzione del North Stream, il più grave attentato a una infrastruttura civile europea dalla Seconda guerra mondiale a oggi, non è stato solo un attacco agli interessi economici dei cittadini europei (che si ritrovano un costo della vita drammaticamente più alto, con milioni di persone ormai incapaci di sostenere i costi dei consumi minimi di una vita dignitosa) e al sistema industriale e aziendale del Vecchio continente (migliaia di aziende fallite solo negli ultimi anni).
È stata, soprattutto, un attacco devastante contro la sovranità dell’Europa e degli Stati che la compongono, che si sono trovati senza un’alternativa fondamentale di rifornimento energetico e, quindi, di leva contrattuale nei confronti di quello che è la forza politico-statuale egemone, gli Stati Uniti d’America. Che oggi, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, hanno rafforzato la presa sugli Stati europei, eletti a vittima sacrificale per il tentativo di sopravvivenza della superpotenza a stelle e strisce.
Lo si dice fin dall’inizio della guerra tra Nato e Russia: rompere i rapporti politico-economici tra Europa e Russia, al fine di rafforzare la sottomissione europea agli interessi d’oltreoceano (e della rete di élites socio-economiche europee-statunitensi-israeliana-britannica, s’intende), era il grande obiettivo strategico statunitense, pienamente raggiunto, nella guerra in Ucraina.
La classe politica euro-atlantista, che da anni sta facendo di tutto per rendere sempre più irrimediabile la spaccatura tra Stati europei e Russia (e Brics, più in generale), e che a parole si dichiara “europeista” e desiderosa di creare la “sovranità e indipendenza dell’Unione Europea”, è in realtà una pletora di servi corrotti degli interessi politici d’oltreoceano e delle élites europee collaborazioniste.
Di fatto, la corrottissima e vile classe dirigente europea ha accettato senza colpo ferire, e anzi esultando, il più grave attentato agli interessi politici ed economici dei popoli europei dalla Seconda guerra mondiale a oggi. Milioni di europei sono persino felici che il North Stream sia saltato in aria, nonostante ciò peggiori drasticamente le nostre condizioni economiche e politiche. È un qualcosa di clamoroso, quasi incredibile, che rappresenta un inedito nella storia moderna.
Milioni di persone felici di farsi del male, di peggiorare le proprie speranze di crescita economica, di veder fallire aziende, di vedere propri familiari e amici disoccupati e sull’orlo della povertà, di assistere al dissesto di servizi pubblici cui vengono meno ulteriori fondi.
Felici di finanziare e sostenere lo Stato, l’Ucraina, che ha distrutto il futuro degli europei. Felici di sottomettersi ai mandanti politici e operativi dell’operazione, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti d’America. È un qualcosa di semplicemente incredibile, il trionfo di un’ideologia folle e suicida, che sarà materia di studio degli storici del futuro.
P.S. Ma vi ricordate gli imbecilli atlantisti che, all’indomani dell’attentato, ci venivano ad accusare di “filoputinismo” quando, usando semplicemente la logica degli interessi, dicevamo che non aveva alcun senso che il North Stream fosse stato distrutto dalla Russia, e che era del tutto verosimile che l’attentato fosse stato compiuto da ucraini col mandato e il supporto logicistico statunitense e britannico?
Idioti inquinatori del dibattito pubblico e dell’intelligenza pubblica. Nemici reali dei nostri interessi. Agenti del suicidio e dell’autodistruzione dell’Europa. Casi di studio per la storiografia del futuro e dei saggisti che si occupano dei danni dell’ideologia cieca e fanatica. Fanno rabbia, ma anche tanta pena.
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