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Soldi e santi? Meglio libertà e diritti per i Vigili del fuoco

Genova, città storica e piena di primati fra cui ricordiamo il più grande centro storico d’Europa e il più grande porto commerciale del bacino del mediterraneo. A continuare ad elencare le risorse ed i primati di questa stupenda città, simbolo della focaccia e patria di artisti e navigatori, ci perderemmo in retorica e non basterebbero pagine intere ma dovremmo cimentarci nell’ulteriore stesura di un libro. Ma oggi è di altro giorno e Genova ci racconta la storia di Tullio Rossi.

Un uomo libero che fa della sua libertà uno strumento sociale. Si il classico sindacalista stile anni ’70. Quelli di cui dovremmo esserne pieni nelle nostre città invece di vederli in crociera o in atteggiamenti affettuosi con il governo di turno. Del resto Genova ha anche il primato di avere fondato “l’Unione”, primo movimento organizzato operaio, che dai primi del ‘900 verrà copiato in tutto il Paese per poi diventare le attuali case del popolo.

Tullio nel suo piccolo contribuisce a rendere migliore la vita di molti lavoratori che come lui lavorano presso la struttura ospedaliera Galliera di Genova. Fin qui tutto quasi senza nessun colpo di scena. 

Ma come nelle migliori tradizioni ecco che entra in scena un prete, tipo i promessi sposi. Questo almeno tutto possiamo dire ad eccezione del classico Don Abbondio non è proprio da definire pauroso e privo di iniziativa. Anzi il Cardinal Angelo Bagnasco (Pontevico, 14 gennaio 1943) è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, arcivescovo della metropolita di Genova, cardinale presbitero della Gran Madre di Dio e presidente del Consiglio delle conferenze dei vescovi d’Europa. E “dulcis in fundo” era accreditato presso la stampa internazionale quale possibile successore di papa Benedetto XVI al soglio pontificio tra i cardinali italiani nel conclave del 2013. Lo studioso e storico statunitense del cattolicesimo Matthew Bunson lo ha definito “peso massimo tra gli intellettuali” per via del suo eccellente profilo in materia di dottrina ed etica. È considerato in linea con il conservatorismo del cardinale Siri, suo predecessore alla cattedra genovese.

E questo timorato di Dio con grandi doti da manager viene illuminato nella via di Damasco. “Farò del Galliera un centro residenziale per uomini ricchi e facoltosi”. Proprio una bella idea. Poco etica ma sicuramente geniale.

Ed ecco che il nostro Tullio entra in scena. Diremmo, per usare un termine teatrale, che siamo al terzo atto. Il nostro sindcalista denuncia il fatto all’opinione pubblica ricordando che la salute è un diritto universale e non solo pane per i ricchi e briciole per i poveri.  E lì Bagnasco proprio non accetta questa denuncia e grida vendetta in puro stile apocalittico: “E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno”. E sarà per “molti ma non per tutti”. Sicuramente è toccato al nostro Tullio che da lì a poco riceve una pioggia di lettere di contestazioni che gli fanno rischiare il posto di lavoro.

Del resto la chiesa appartiene ad uno stato a se che non è, a quanto pare soggetta alla nostra costituzione. L’art. 21, infatti, recita: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art.111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. Conclusioni: il Cardinal Bagnasco sicuramente crede di essere autorità e non pastore di anime. Quando si dice che il danaro offusca le menti.

Da Genova parte la solidarietà verso Tullio Rossi, un uomo semplice ma con grande cuore, ma c’è bisogno di sostegno. Dimenticavamo: in attesa che il cardinale renderà coerenti i suoi pensieri gli vorremmo ricordare, in pieno spirito ecclesiastico, che “Il potere non è dominare, ma servire il popolo a cominciare dai deboli e piccoli”

Noi di USB ci siamo.

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