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Emergenza casa. Passi avanti e giornata di mobilitazione

 Il tavolo al Ministero delle Infrastrutture ha visto la partecipazione del ministro Matteoli, del sindaco di Roma Alemanno e dell’ assessore alla Casa Antoniozzi; non ha partecipato invece la presidente del Lazio Polverini, per seri impegni di carattere personale. Una rappresentanza dei movimenti romani si è unita al confronto, in cui si sono affrontate in particolare le questioni legate alla dismissione del patrimonio e degli aumenti degli affitti per gli enti previdenziali, degli sfratti, della necessità di realizzare un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica.
Dal tavolo è’ emersa la volontà di affrontare in uno specifico incontro congiunto, con i ministeri dell’Economia e degli Affari sociali, la drammatica situazione in cui versano gli inquilini degli enti previdenziali;  di studiare provvedimenti che offrano maggiori tutele alle persone e alle famiglie sotto sfratto, considerando quindi, anche le numerosissime situazioni di morosità cosiddetta “incolpevole”.
In particolare si è messa a fuoco la necessità di realizzare con urgenza un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica che, anche a fronte dei provvedimenti predisposti in merito dal Comune di Roma, dia una risposta solida e strutturale al disagio e all’emergenza con cui sempre più persone nella capitale sono quotidianamente costrette a fare i conti. L’obiettivo è quello di definire, entro un periodo di massimo due mesi, un protocollo sull’emergenza abitativa in cui vengano fissate le responsabilità ed i compiti di ciascuna istituzione e soprattutto garantiti tempi e risorse certe per la realizzazione delle case popolari. Il Comune di Roma ha già annunciato in questo senso, la prossima adozione di un provvedimento che individuerà le aree da destinare al piano casa.
Il problema centrale, dunque, appare soprattutto quello delle risorse. Non sono infatti sufficienti  i finanziamenti relativi ai fondi ex GESCAL  – fra i 100 ed i 200 milioni di Euro – ancora colpevolmente non spesi. Occorre su questo terreno, acquisire la disponibilità della Regione Lazio ad investire i fondi stanziati per l’edilizia sovvenzionata, e soprattutto uno sforzo immediato e consistente da parte del governo. L’Asia/Usb, insieme ai movimenti per il diritto all’abitare, afferma un comunicato “vigilerà sul mantenimento dell’impegno a riconvocare entro 15 giorni il tavolo interistuzionale”.

Dopo la mobilitazione di ieri a Roma, sono state confermate le iniziative indette per oggi a Milano, Bologna, Firenze ed altre città, promosse dalla rete nazionale “Abitare nella Crisi”.

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