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Contestato il ministro Sacconi

Decine di precarie e precari hanno contestato ieri pomeriggio a Roma il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, presente ad un convegno nella sede nazionale del Cnel. Protagonisti, le licenziate e i licenziati da Italia Lavoro SpA, agenzia tecnica dello stesso Ministero del Lavoro, e i Punti San Precario Roma, che sostengono la loro vertenza. La contestazione è stata rivolta al ministro per il suo rifiuto di offrire risposte di merito e in ordine alla propria diretta responsabilità, come pubblicamente ricordatagli, alle vittime del licenziamento ingiustificato e collettivo con il quale Italia Lavoro ha punito le lavoratrici e i lavoratori, nel numero di 50, firmatari delle lettere richieste dallo stesso articolo 32 del Collegato Lavoro per poter impugnare le cessazioni o le violazioni dei rapporti di lavoro a termine. Tutto questo mentre, ad oggi, vi sono in Italia Lavoro altri 500 collaboratori e collaboratrici i cui contratti sono in scadenza. Le precarie e i precari intervenuti al Cnel, fra i quali anche una giovane donna al sesto mese di gravidanza, sono stati poi identificati e quindi rilasciati da agenti di polizia in borghese, all’interno della stessa sede del Consiglio Nazionale, dove nella sala del convegno i Punti San Precario hanno esposto uno striscione recante la scritta: “Le politiche attive di Italialavoro Spa: i precari s-collegati dal lavoro”, preceduta dal logo dell’agenzia così deturnato: “Italia Senza Lavoro”.
La vertenza Italia Lavoro è stata in questo modo posta clamorosamente al livello più alto e al tempo stesso più sostanziale di questa ennesima vicenda di precarizzazione: quello del governo nazionale.

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