Lunedì 30 luglio i lavoratori della “Acciaierie Greche” di Aspropirgos che erano da nove mesi in sciopero, (272 giorni), sono rientrati nella fabbrica, dalla quale erano stati sgomberati dalla polizia, attraverso l’ingresso principale, alzando il pugno e indossando un garofano in mano. Hanno applicato così la decisione della ventesima assemblea generale tenutasi sabato scorso a mezzogiorno, secondo la quale si rientra in fabbrica per continuare la lotta in altri modi. L’obiettivo è di far crollare il piano della proprietà, la Manesis, la quale aveva già chiarito che voleva estenuare lo sciopero e smantellare il sindacato dei lavoratori. La Manesis godeva del pieno sostegno del governo, che ha messo a sua disposizione sia i mass media che gli apparati repressivi.
I lavoratori in sciopero della Greek Stell con tutti i membri del Pame guidati dal suo presidente, Giorgos Sifonios, hanno superato l’ingresso in modo compatto e organizzato, essendo i veri vincitori di questo sciopero durato nove mesi . I mass media si erano invece preparati alla umiliante scena di lavoratori che rientravano in fabbrica uno ad uno e a testa bassa. La decisione di interrompere lo sciopero e continuare la lotta in altri modi è stata presa dopo la proposta unanime del Pame e di Giorgos Sifonios, presidente del sindacato, che è stata sostenuta dalla maggioranza dell’assemblea. Qui di seguito le parole di Giorgios Sifonos all’assemblea dei lavoratori: “Ormai 272 giorni fa, il proprietario Manesis voleva che si lavorassero cinque ore o che 180 lavoratori venissero licenziati, la nostra assemblea, all’unanimità, ha risposto con lo sciopero. Cioè, abbiamo fatto quello che dovrebbe fare ogni lavoratore con il rispetto di sé e il rispetto per la loro classe. Nessuno di noi, al momento, non poteva prevedere di iniziare uno sciopero che sarebbe diventato una delle battaglie più brillanti del movimento operaio del nostro paese e a livello internazionale, e che sarebbe diventato un punto di riferimento”.
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