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Oggi e domani, 8 ore di sciopero dei metalmeccanici

Al centro, naturalmente, la vicenda contrattuale, che vede ormai a un passo dalla firma di un accordo tra Federmeccanica e Cisl-Uil-Fismic (il sindacato giallo di casa Fiat, peraltro fuori da Federmeccanica e Confindustria) e quindi l’inaugurazione di una stagione disastrosa nella categoria più importante dell’industria italiana. Là dove il sindacato ha avuto per un secolo uno dei punti di forza e il baricentro della lotta di classe in questo paese. Si diceva fino a qualche anno fa che “quel che succede a Mirafiori anticipa quel che sarà l’Italia”. In ogni caso, come si è visto con Pomigliano, quel che accade in Fiat e tra le tute blu “segna” in modo indelebile i rapporti di forza tra lavoro e capitale nel paese.

La Fiom non arriva a questo appuntamento nelle condizioni migliori, soprattutto perché la confederazione di cui fa parte – la Cgil – non ha fin qui mosso un dito per sostenerla. E quindi è stretta in una difficile posizione: da un lato deve agire conflittualmente per poter “rientrare in gioco” e dimostrare che la sua determinazione – se non la sua strategia – è ancora in grado di portare risultati concreti sui posti di lavoro. Dall’altro, essendo noto che questo il suo principale obiettivo, le controparti sono assolutamente ferme nel sbarrarle la strada. Muro contro muro, dunque, ma il coltello dalla parte del manico ce l’hanno i padroni (e i loro complici).

In questo senso l’ultima proposta avanzata da Maurizio Landini – un “passo indietro” da parte di tutti, col rinvio al prossimo anno della contrattazione, in modo da smaltire il momento economico drammaticamente negativo – era costitutivamente debole. Ed è stata rifiutata da Federmeccanica con molta nettezza nell’incontro dello scorso 22 ottobre.

La Fiom è quindi obbligata a farsi “forte” di un accordo interconfederale – quello del 28 giugno 2011 – peraltro criticatissimo dalle tute blu, che conteva un accenno non vincolante (come si è visto nei 18 mesi successivi) alla necessità di stabilire forme sicure di certificazione della “rappresentatività” delle varie sigle sindacali, aprendo le porte a chi possa vantare oltre il 5% dei consensi. Cosa ben lontana dalla portata di Fismic e Ugl, per dirne due. È davvero paradossale, infatti, che il sindacato che può vantare la maggioranza assoluta degli iscritti, anche sommando tutte le organizzzioni “complici”, sia fuori dalla contrattazione nazionale. Anche se poi ogni azienda è costretta a farci i conti stabilimento per stabilimento.

L’unica “piattaforma” ammessa al tavolo di trattativa è quella di Federmeccanica, che la Fiom riassume così:

– a fronte di decine di migliaia di licenziamenti e di chiusure di fabbriche, con l’aumento della disoccupazione, della precarietà, del ricorso continuo alla cassa integrazione vogliono, con questa trattativa separata, aumentare l’orario di lavoro giornaliero e settimanale, vogliono aumentare lo straordinario obbligatorio a 250 ore annue creando ulteriore disoccupazione.

– mentre tutti ormai sanno, e riconoscono, che i lavoratori stanno attraversando una gravissima emergenza salariale, che i nostri salari sono tra i più bassi in Europa e non sono più sufficienti a garantire il potere d’acquisto per i beni di prima necessità, intorno a un tavolo intendono discutere di come non pagare ai metalmeccanici i

– minimi salariali garantiti dal Contratto Nazionale e di come introdurre in azienda ulteriori deroghe ai diritti tutelati dai contratti e dalle leggi.

– Fim e Uilm sono disponibili a mettere in discussione il pagamento dei primi tre giorni di malattia e contemporaneamente nelle assemblee si dimenticano questo tema e propongono ai lavoratori di iscriversi alla sanità integrativa in un fondo nazionale a cui devolvere quote di salario; propongono di sostituire le prestazioni pubbliche con una assistenza sanitaria contrattuale tutta da verificare mentre le imprese chiedono la restituzione di un diritto contrattuale certo e in vigore come il pagamento della malattia”.

È indubbiamente uno sciopero difficile (in tempi di crisi nera, tutti lo sono). E nessuno può augurarsi che fallisca. “Quel che accade ai metalmeccanici diventa legge per tutti i lavoratori italiani”.

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Gli appuntamenti:

M
ercoledì 5 e giovedì 6 dicembre: sono queste le due giornate sulle quali si articolerà lo sciopero generale di otto ore indetto dalla Fiom-Cgil “per la democrazia, il Contratto, il reddito, l’occupazione”.

Lombardia, Marche e Toscana: è da queste tre regioni che, mercoledì 5, prenderà avvio l’iniziativa di lotta promossa dai metalmeccanici Cgil per dire no a Federmeccanica e alla sua scelta di procedere verso un accordo separato sul Contratto nazionale della categoria.

A Milano, l’appuntamento è per le ore 9:30 a Porta Venezia. Da qui, un corteo muoverà verso piazza Duomo, dove il comizio conclusivo sarà tenuto da Maurizio Landini, Segretario generale della Fiom, Nino Baseotto, Segretario generale Cgil Lombardia, e Mirko Rota, Segretario generale Fiom Lombardia.

A Firenze l’appuntamento è per le ore 9:00 a piazza dell’Indipendenza. Da qui un corteo si dirigerà verso piazza Strozzi dove prenderà la parola Giorgio Airaudo, Segretario nazionale Fiom.

Infine, ad Ancona il concentramento è fissato per le ore 9:00 nei pressi del porto (zona Mandracchio). Il comizio conclusivo sarà tenuto da Roberta Turi, Segretaria nazionale Fiom.

Giovedì 6, a scendere in lotta saranno i lavoratori delle altre 17 regioni. In particolare, Maurizio Landini interverrà a Padova, dove si svolgerà la manifestazione regionale del Veneto. Il concentramento dei manifestanti è fissato per le ore 9:00 nel piazzale della Stazione ferroviaria. Un corteo partirà da qui diretto a piazza dei Signori. A questa iniziativa parteciperanno anche i metalmeccanici del Trentino-Alto Adige.

Ecco, di seguito, l’elenco delle altre iniziative regionali del 6 dicembre.

Valle d’Aosta: concentramento alle ore 9:30 a Aosta, in piazza Émile Chanoux.

Piemonte: appuntamento a Torino, alle ore 9:30, nel piazzale antistante la Stazione ferroviaria di Porta Susa. Da qui partirà un corteo alla volta di piazza Castello. Nel corso del comizio conclusivo, prenderanno la parola delegati provenienti dalle diverse provincie della Regione, Alberto Tomasso, Segretario generale della Cgil Piemonte, e Giorgio Airaudo, Segretario nazionale Fiom.

Friuli-Venezia Giulia. Il concentramento regionale si terrà a Pordenone, alle ore 9:30, in largo San Giovanni. Qui prenderanno la parola Michela Spera, Segretaria nazionale Fiom-Cgil, Franco Belci, Segretario generale della Cgil Friuli-Venezia Giulia, e Gianpaolo Roccasalva, Segretario generale della Fiom regionale.

Liguria. A partire dalle ore 9:30, in questa regione, si terranno una serie di manifestazioni territoriali davanti alle varie sedi provinciali della Confindustria.

Emilia-Romagna. Manifestazione regionale a Bologna. Il concentramento è fissato alle ore 9:00 in piazza di Porta Saragozza. Da qui partirà un corteo diretto a piazza Ravegnana, dove prenderà la parola Bruno Papignani, Segretario generale Fiom Emilia-Romagna.

Umbria. Anche qui, come in Liguria, la giornata di lotta sarà articolata. In provincia di Perugia, presídi e iniziative si terranno davanti a diverse fabbriche: alle ore 12:00 alla Terexfis di Umbertide; alle ore 14:00 davanti alla Iver Plast/Emu di Marsciano; infine, alle ore 16:00, davanti alla Isotta Fraschini di Spoleto. Presídi a Terni davanti a diverse imprese metalmeccaniche, dove sarà presente Gianni Venturi, coordinatore nazionale siderurgia della Fiom.

Lazio. Appuntamento a Roma, alle ore 9:30, in piazza della Bocca della Verità. Un corteo si dirigerà verso piazza Farnese, dove il comizio conclusivo sarà tenuto da Francesca Re David, neo Segretaria regionale della Fiom Lazio, e da Canio Calitri, della Segreteria regionale.

Abruzzo. Anche qui si terranno in mattinata diverse iniziative articolate a livello provinciale.

Molise. Alle ore 10:00, a Isernia, sarà effettuato un presidio davanti alla sede della locale Associazione degli industriali. Successivamente, una delegazione di scioperanti sarà ricevuta in Prefettura, ove esporrà le motivazioni dell’iniziativa di lotta.

Campania. Manifestazione regionale a Napoli. Concentramento a piazza Mancini, a partire dalle ore 9:30. Poi corteo fino al Palazzo della Regione, dove parlerà Massimo Masat, coordinatore nazionale Finmeccanica della Fiom.

Puglia. Manifestazione regionale a Bari. Il concentramento degli scioperanti avrà luogo, a partire dalle 9:30, in piazza della Prefettura. Qui il comizio conclusivo sarà tenuto da Michele De Palma, coordinatore nazionale auto della Fiom.

Basilicata. A Potenza, a partire dalle ore 9:30, presidio davanti alla sede regionale della Confindustria. Il comizio conclusivo sarà svolto da Massimo Brancato, della Fiom nazionale.

Calabria. Manifestazione regionale a Catanzaro, a partire dalle ore 10:00, davanti alla sede regionale della Confindustria. Comizio conclusivo di Sergio Bellavita della Fiom-Cgil nazionale.

Sicilia. Manifestazione regionale a Palermo. Il concentramento è fissato a partire dalle ore 9:30 in piazza Marina. Un corteo partirà da qui alla volta di piazza Indipendenza, ove il comizio conclusivo sarà tenuto da Rosario Rappa, Segretario nazionale della Fiom.

Sardegna. Concentramento regionale a Cagliari, a partire dalle ore 9:30, in piazza Garibaldi. Prenderà la parola Laura Spezia, della Fiom-Cgil nazionale.

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