Sono terminati intorno alle 9 i presidi dei cassaintegrati Fiat davanti allo stabilimento di Pomigliano d’Arco (Napoli), organizzati da Slai Cobas, Fiom e Comitato cassaintegrati, in occasione del primo dei due sabati di recupero concordati da azienda e sindacati per far fronte a un “picco produttivo”.
I manifestanti hanno lasciato i varchi dove avevano fatto i presidi per chiedere ai colleghi in entrata di unirsi alla protesta. Nel corso della manifestazione un poliziotto ha riferito di essere rimasto rimasto ferito, mentre due manifestanti sono stati medicati in ospedale. Il funzionario della polizia si è però procurato un taglio alla mano maneggando non si è capito quale oggetti. Per uno dei manifestanti, invece, sono stati diagnosticati cinque giorni di prognosi. Un altro è’ rimasto contuso nei pressi del varco 5, dove è stato investito da un’auto checercava di forzare il picchetto.
La tensione è salita quando un gruppo di manifestanti si è staccato dagli altri presenti nella zona e, preceduto da uno striscione con la scritta ”No al reparto confino di Nola” si è diretto verso la strada per impedire l’accesso agli operai in entrata. Le forze dell’ordine hanno caricato già in questa circostanza.
Altre tensioni si erano registrate in precedenza nei pressi dello stesso varco 1, tra le forze dell’ordine e un altro gruppo di cassaintegrati, tra i quali il responsabile per il settore auto della Fiom, Michele De Palma, che è stato invitato a mostrare i propri documenti d’identità. Il gruppo di manifestanti stava cercando di convincere i colleghi in entrata ad unirsi alla protesta, mentre i poliziotti si preoccupavano di garantire il flusso di auto in entrata per vanificare l’efficacia della protesta. Le forze dell’ordine, però, si sono spinte fino ad ”accompagnare i lavoratori in fabbrica”, senza dare loro la possibilità di parlare con i manifestanti per spiegare le ragioni della protesta.
Tranquilla è rimasta la situazione agli altri quattro ingressi dello stabilimento, dove altri gruppi di manifestanti hanno invitato i lavoratori a tornare indietro: gli operai in entrata sono stati indirizzati da azienda e polizia al varco 1, quello abitualmente riservato alle merci, in modo da evitare al massimo il “contagio” con gli altri lavoratori dei presidi.
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