Menu

Pomigliano. I presìdi stavolta bloccano la produzione Fiat

Lunghi presidi davanti ai cancelli e avvio della produzione in ritardo, ma nessun incidente, allo stabilimento della Fiat di Pomigliano d’Arco (Napoli) per il secondo dei due sabato di recupero produttivo concordati da azienda e sindacato. Per tutta la notte alcune centinaia di manifestanti hanno partecipato alle proteste e alle iniziative organizzate dalla Fiom e da Slai Cobas con concerti, incontri (presente il leader dei metalmeccanici Cgil, Maurizio Landini) e momenti conviviali.
All’alba, intorno all’orario previsto per l’ingresso degli operai in fabbrica, un gruppetto di manifestanti del comitato di lotta cassaintegrati e licenziati fiat e terziarizzate, è arrivato nei pressi dell’ingresso 1 dello stabilimento indossando caschi gialli da sicurezza sul lavoro e tenendo tra le mani scudi di cartone con una foto di Marchionne e la scritta ‘ora picchiate anche lui’.
Gli esponenti del comitato si sono sistemati sullo stradone laterale al varco, fermi di fronte a Polizia e Carabinieri in assetto antissommossa. Gli esponenti della Fiom, all’arrivo dei cassaintegrati del comitato, si sono allontanati di alcune decine di metri. Code di auto con i lavoratori si sono formate sulle strade che portano ai varchi della fabbrica. Il gruppo di manifestanti si è poi spostato consentendo il transito delle auto e l’ingresso dei lavoratori che, intanto, sono entrati in fabbrica anche da altri varchi dello stabilimento. La produzione della Panda, prevista per far fronte a un picco di domanda, non è stata avviata all’ora prevista e sta subendo ritardi.

Che l’iniziativa sia andata bene, “disturbando” pesantemente la Fiat, lo si capisce dalla nota con cui l’azienda marchionnesca si lamenta delle “intimidazioni” (che una manifestazione pacifica sia definita “intimidazione” dice molto sulla cultura dominante in casa Fiat):
”Anche se con ritardo, l’attivita’ produttivita’ nello stabilimento G.B. Vico e’ stamattina ripresa regolarmente”. E’ quanto rileva in una nota un portavoce della Fiat riferendosi all’attivita’ dello stabilimento di Pomigliano d’Arco nel secondo dei due sabati concordati tra azienda e sindacati per il recupero produttivo. ”All’esterno dell’impianto – afferma il portavoce – la presenza di gruppi di manifestanti della Fiom, guidati dal segretario generale Maurizio Landini, dello Slai Cobas, dei Centri Sociali e di lavoratori estranei alla Fiat ha infatti in un primo tempo rallentato e successivamente impedito l’ingresso dei dipendenti. Soltanto dopo l’intervento delle forze dell’ordine e’ stato possibile completare l’accesso di tutti gli oltre 1.200 lavoratori”. ”Anche oggi si sono quindi ripetuti i tentativi intimidatori di dissuadere le persone dall’entrare in stabilimento ma tutti i lavoratori si sono presentati regolarmente in fabbrica respingendo ogni tipo di provocazione e confermando il loro grande senso di responsabilita’ e la volonta’ di difendere il proprio posto di lavoro”, sottolinea ancora la nota. ”Questo tipo di atteggiamento contro un’importante iniziativa della Fiat che ha salvaguardato la propria presenza nel territorio napoletano non aiuta lo sforzo che l’Azienda sta facendo per superare l’attuale situazione di crisi”, conclude il portavoce.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *