Oggi l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) apre le porte dei propri palazzi per mostrare gli antichi splendori e le opere d’arte in possesso delle più grandi banche italiane. Noi migranti, lavoratori, abitanti dei territori violentati dalla logica affaristica delle grandi opere, occupanti di casa e studenti siamo venuti qui non tanto per ammirare i sontuosi palazzi, ma per ricordare a banchieri e statisti che non dimentichiamo chi sono i responsabili delle politiche di austerità che hanno caratterizzato gli anni della crisi. La classe dirigente di questo paese, schiava della finanza e della governance europea, ha visto come risposte obbligate alla crisi il salvataggio delle banche e il pagamento dei loro debiti, lo smantellamento dello stato sociale la dismissione del patrimonio pubblico, l’aumento dell’Iva, i finanziamenti pubblici al settore bellico mentre sanità, scuola e università sono state vittime dei tagli più sconsiderati. Nonostante questo incombono come avvoltoi su tutti noi chiedendoci ogni mese di saldare i conti e premono sulle amministrazioni comunali affinché vengano eseguiti gli sfratti. Sacrifici ne abbiamo già fatti tanti, è il momento di sollevarsi e presentare il conto!
CHE SE NE VADANO TUTTI!
Il loro intento è socializzare i costi della crisi e dividerne le responsabilità, è troppo tempo che sulla nostra testa vengono prese decisioni che distruggono speranze e futuro. Vorrebbero fermare il dissenso, ma noi continueremo a far sentire la nostra voce! Da ieri, giornata in cui i movimenti di lotta per la casa hanno assediato il Campidoglio, da oggi e nei giorni a venire daremo vita alla mobilitazione permanente che si concluderà nell’assedio del 19 Ottobre. Il 19 ottobre, infatti, le strade di Roma sarnno invasase da un corteo nazionale contro la crisi e l’austerity, per il blocco immediato degli sfratti e la ricomposizione delle lotte!
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