Dopo la firma di un accordo vergognoso tra Fondazione Santa Tecla e sindacati complici, bocciato a maggioranza dalle lavoratrici, sono arrivate alla vigilia di Natale le lettere di licenziamento per 94 lavoratrici dell’istituto Santa Tecla, regalo poco caritatevole da parte di una fondazione ecclesiastica.
Queste lavoratrici, la maggior parte delle quali monoreddito, e che hanno già subito pesanti decurtazioni salariali e condizioni di lavoro indecorose ora sono licenziate.
L’Unione Sindacale di Base proclama lo sciopero per l’intera giornata del 15 gennaio, con manifestazione a Venezia sotto la sede della Regione Veneto, dalle ore 12.00 per chiedere di intervenire da subito affinché si apra un tavolo di confronto atto a trovare un accordo dignitoso che salvaguardi lavoratori, cittadini e pazienti.
USB non lascerà sole queste lavoratrici e utilizzerà tutte le forze possibili contro il sistema di privatizzazioni selvagge fatte da mercenari della salute assetati di profitto.
Chiediamo a gran voce il ritiro dei licenziamenti per restituire certezza di un’assistenza di qualità a tutti i pazienti del Santa Tecla.
La Regione Veneto, che finanzia con 5 milioni di euro la struttura, ha il dovere di controllare come viene utilizzato il denaro pubblico e oggi più che mai ci sembra il momento per mettere in atto l’unica vera soluzione a questa vertenza visto il disastroso esito di questa privatizzazione , e cioè la ripubblicizzazione dell’Istituto Santa Tecla.
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