Sindacato e rappresentanza dopo l’accordo del 10 gennaio scorso
Tomaselli (USB): “Bonanni vuole un sindacato-azienda. E allora lo iscriva alla Confindustria”
“L’intervento di Raffaele Bonanni di ieri su “Il Sole 24ore” rappresenta una fotografia chiara del Cisl pensiero che non si discosta poi molto dalle posizioni assunte dalla Camusso e da Angeletti”, afferma Fabrizio Tomaselli dell’Esecutivo nazionale di USB.
“Bonanni rivendica l’accordo del 10 Gennaio sottoscritto insieme a Cgil, Uil e Confindustria, sostenendo sia una “straordinaria riforma istituzionale”. Un accordo che riduce spazi già limitati di democrazia, fortemente discriminatorio nei confronti dei lavoratori che non si riconoscono in questi sindacati e soprattutto che contiene elementi anticostituzionali che non tengono neanche conto dell’ultima sentenza della Corte Costituzionale in materia di rappresentanza sindacale: ecco che cosa è quell’accordo che spudoratamente hanno intitolato Testo Unico sulla Rappresentanza Sindacale, come se fosse veramente una legge”, continua il sindacalista dell’Unione Sindacale di Base.
“Ma Bonanni, per non smentire se stesso, va oltre”, insiste Tomaselli; “sposa il Jobs act di Renzi, sostiene la necessità della partecipazione azionaria dei dipendenti per rendere più competitive le aziende, vuole i fondi pensione obbligatori che intende legare, insieme ai salari, ai profitti aziendali”.
Conclude il sindacalista di USB “Bonanni disegna un sindacato che non ha più alcun riferimento con quello che conosciamo e che ha fatto la storia di questo Paese. Bonanni vuole portare alle estreme conseguenze il processo di trasformazione in atto ormai da decenni in Cgil, Cisl e Uil e costruire un sindacato-azienda che non ha neanche più bisogno del consenso dei lavoratori: a questo punto consigliamo Bonanni di iscrivere la Cisl alla Confindustria. Noi continueremo a fare sindacato”.
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