Sta raggiungendo picchi mai visti di violenza l’intervento delle forze dell’ordine contro i facchini della Granarolo di Bologna da mesi impegnati in un duro braccio di ferro con l’azienda.
Ieri per la prima volta due lavoratori sono stati arrestati con l’accusa di aver reagito all’intervento della polizia chiamata dall’impresa per sgomberare l’ennesimo picchetto dei facchini aderenti al Si Cobas e sostenuti da alcuni centri sociali. A finire in manette sono stati due lavoratori marocchini, che secondo la versione ufficiale diffusa dai carabinieri avrebbero risposto con calci e pugni al tentativo da parte dei militari di sgomberarli. Oltre ai due arrestati sono state denunciate altre due persone e una quinta è stata per ora solo identificata.
Da giorni alcune decine di facchini chiedono di essere riassunte dalla Ctl, un’impresa della logistica che lavora per la Granarolo e da altre cooperative che operano in subappalto per la grande distribuzione, secondo un accordo concluso la scorsa estate in Prefettura. Il Si Cobas chiede di tornare al tavolo in Prefettura per ottenere la riassunzione dei lavoratori licenziati dalle cooperative che lavoravano per Ctl che avevano tagliato le buste paga del 35%, a loro volta messe alla porta da Granarolo e Ctl.
Ieri intorno alle 12 i lavoratori hanno organizzato un nuovo blocco dei camion impedendo che potessero caricare il latte e i prodotti caseari, ma poi contro i facchini sono intervenuti decine di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa che hanno caricato i manifestanti, allontanandoli dai cancelli con la forza. Contro gli scioperanti e alcuni attivisti che si erano sdraiati davanti e sotto i camion i poliziotti hanno anche usato, denuncia il sindacato di base, gas lacrimogeni e ampie dosi di spray urticanti, circostanza questa smentita dalla Questura di Bologna. Alcuni lavoratori hanno riferito che addirittura alcuni furgoni delle forze dell’ordine sono stati utilizzati per caricare i prodotti dell’azienda in modo da cercare di aggirare il blocco degli scioperanti.
Il Si Cobas denuncia “un lavoratore ferito al naso e all’occhio per un pugno ricevuto, un facchino con un dito lussato, uno studente con una ferita da manganello sulla testa e molti contusi”. Il sindacato afferma che “una ventina di dipendenti Ctl hanno attaccato con calci e pugni cinque facchini che stavano presidiando un piccolo cancello alla presenza di alcuni carabinieri, che in maniera assolutamente grave, non sono intervenuti”.
La Granarolo comunque ha accusato il colpo: «Ancora una volta la produzione è andata persa perché il latte dei nostri allevatori è rimasto nelle cisterne. Ai bolognesi diciamo che la nostra azienda non è in nessuna vertenza sindacale. Nessuno dei nostri lavoratori sta scioperando. Quelle persone davanti ai cancelli non hanno niente a che fare con noi» ha detto ai media un rappresentante dell’azienda.
Dopo le violente cariche di ieri il sindacato di base ha deciso di proclamare per oggi uno sciopero provinciale del settore della logistica che ha lasciato vuoti ancuni magazzini, come ad esempio quello della Dhl. Nella tarda mattinata di oggi un centinaio di facchini e attivisti hanno tenuto un’assemblea davanti ai cancelli dell’impresa e nonostante la pioggia battente hanno ripreso il blocco stradale scandendo slogan contro Granarolo e Lega Coop. Poi è iniziato l’intervento dei reparti antisommossa che hanno cominciato a trascinare via i lavoratori sedutisi a terra, uno ad uno. Finché intorno alle 17 di oggi gli scioperanti hanno deciso di sciogliere il blocco.
“Resisteremo al oltranza – affermano gli attivisti del Laboratorio Crash, uno dei centri sociali solidali con i lavoratori – e fino a quando i 51 facchini non verranno tutti riassunti e fino a quando non saranno riconosciuti i loro diritti. Chiediamo anche l’immediata liberazione dei due operai arrestati e rilanciamo la mobilitazione in tutta la città per il loro rilascio!’. Gli attivisti scrivono: “Facciamo appello ai movimenti sociali di tutta Italia ad esprimere solidarietà militante per una lotta che riguarda tutti e tutte. E confermiamo la preparazione di una giornata di boicottaggio internazionale contro Granarolo da fissare nei prossimi giorni”.
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