Sciopero immediato, assemblee e poi blocchi stradali. Non si è fatta attendere la risposta dei lavoratori deelle varie fabbriche della multinazionale svedese Electrolux hanno messo in atto già da ieri per contrastare il piano di ristrutturazione che prevede il drastico taglio dei salari e la chiusura dello stabilimento di Porcia.
Ieri mattina, sia dagli stabilimenti di Susegana e Porcia, i lavoratori in sciopero sono usciti andando a bloccare la statale Pontebbana che attraversa le due cittadine. I lavoratori del Veneto sono andati in corteo nel centro di Conegliano, mentre quelli friulani nel centro a Pordenone. Nella assemblea nella fabbrica di Susegana è stata chiesta l’immediata convocazione del tavolo al Governo ed è stata annunciata una manifestazione a Roma, sotto Palazzo Chigi”.
Anche questa mattina nelle fabbriche di Porcia e Susegana i lavoratori hanno picchettato gli ingressi degli stabilimenti. Nessun camion è entrato o uscito e anche gli impiegati sono stati tenuti fuori dai cancelli.
Il piano che Electrolux ha presentato ai sindacati prevede un drastico taglio dei salari che porterebbe gli stipendi, oggi calcolati in 1.400 euro al mese, a circa 700-800 euro. La ‘soluzione’ svedese contempla un taglio dell’80% dei 2.700 euro di premi aziendali, la riduzione delle ore lavorate a 6, il blocco dei pagamenti delle festivita’, la riduzione di pause, permessi sindacali (-50%) e lo stop agli scatti di anzianita’. Un’operazione che di fronte all’attuale costo del lavoro di 24 euro/ora, rispetto ai 7 euro/ora degli stabilimenti in Polonia e Ungheria, porterebbe a tagliare a Forli’ 3 euro l’ora, a Solaro 3,20 euro, a Susegana 5,20 euro e a Porcia 7,50 euro.
“Mi impegno personalmente a fare in modo che tutta la produzione Electrolux resti in Italia e lo faremo senza aiuti di Stato” ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, intervenendo stamattina alla trasmissione Agorà, su Rai 3. Intanto, però, i lavoratori della Electrolux, in attesa del tavolo di trattative che il ministro Flavio Zanonato aprirà oggi alle 15 al Mise, hanno bloccato da questa mattina alle 5 gli ingressi degli stabilimenti di Susegana e Porcia. Continua, dunque, la loro mobilitazione contro il piano dell’azienda: oggi nessun camion è entrato o uscito e gli impiegati sono stati tenuti fuori dai cancelli. Dalle due cittadine stamattina sono partite, in treno, due delegazioni sindacali per partecipare al tavolo romano
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