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Roma, ancora uno sgombero: occupato il V Municipio

Dopo l’ipocrisia mostrata nel giorno del #porrajmos con lo sgombero di un’area di proprietà di Ferrovie dello Stato occupata da una trentina di famiglie rom, questa mattina l’amministrazione comunale ha dato il via libera a un nuovo intervento di polizia, due casali abbandonati nel parco di via Lombardo Romolo a Centocelle dove una ventina di nuclei rom si erano insediati da alcuni mesi.

Un’operazione di ordine pubblico per rispondere alle richieste securitarie del Municipio V, che lo scorso 6 novembre ha approvato una risoluzione di sgombero presentata dalla Federici (Pd), passata addirittura con il voto contrario del centro-destra che strumentalmente ha posto l’assenza di soluzioni per i bambini.

Solo pochi giorni fa, rispondendo a una lettera del commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa di condanna della politica degli sgomberi e dei campi e di indicazione chiara a trovare soluzioni abitative ordinarie per Rom e Sinti e a garantire accoglienza degna a richiedenti asilo e rifugiati, il sindaco Marino e la sua giunta dichiaravano di aver abbandonato «l’approccio emergenziale» e di aver «intrapreso i passi per la piena attuazione della strategia nazionale di inclusione».

Niente di più falso, invece, come dimostra la quotidianità di migliaia di persone schedate nei “villaggi della solidarietà” del Comune, sorvegliate giorno e notte, costrette a vivere in campi etnici, dentro container freddi, senza acqua potabile né luce e con cooperative e associazioni che perpetrano la logica affaristica dell’assistenza, sostituendosi ai genitori perfino nella scolarizzazione dei bambini.

E invece, da anni, i rom in questa città esprimono un’istanza di autodeterminazione e in molti hanno scelto di praticare insieme ai movimenti per il diritto all’abitare la riappropriazione per garantirsi il diritto a una casa. Un diritto a loro negato in termini etnici, in un paese che li vuole invisibili e che li controlla per poterli sfruttare meglio.

Ovviamente anche per i rom sgomberati questa mattina nessuna accoglienza, ma denunce per occupazione e 5 persone portate via per accertamenti. Come i rom sgomberati 2 giorni fa a Casalbertone- che hanno conquistato l’accoglienza dopo una giornata di assedio sotto la pioggia all’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Roma conclusasi a mezzanotte- anche i nuclei sgomberati da Centocelle scelgono di alzare la testa e rivendicare il diritto alla casa e alla continuità scolastica, occupando il Municipio V con il sostegno di genitori e insegnanti delle scuole.

E’ ora di smetterla con le dichiarazioni di facciata e di porre fine a un modello di utilizzo delle risorse pubbliche che nega autodeterminazione, produce controllo, dipendenza e sfruttamento e lascia spazio alla speculazione. Quante case si sarebbero potute garantire con centinaia di milioni di euro del piano nomadi?

Basta campi. Casa e reddito per tutt@

Blocchi Precari Metropolitani

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