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Come fare i conti con il Movimento 5 Stelle?

Come c’era da aspettarsi, è stata più che ampia la partecipazione al confronto pubblico che si è tenuto mercoledì 20 marzo a Roma dal titolo “Come facciamo i conti con il Movimento 5 Stelle”?
Radio Città Aperta ha promosso l’incontro nella sala dell’Associazione “Sotto casa di Andrea” sentendone e cogliendone l’esigenza, in tempi di evidente sconvolgimento del quadro politico-istituzionale di questo paese, dato dall’affermazione del M5S sul piano del consenso elettorale. “Uno sconvolgimento – si è detto nell’introduzione di Radio Città Aperta – che ha mandato in crisi un ceto politico che non ha esitato negli anni a farsi strumento del massacro sociale voluto e imposto dalla cosiddetta troika dell’UE, della BCE e del FMI e rispetto al quale i movimenti sociali e i sindacati conflittuali non hanno mai smesso di esercitare conflitto per un cambiamento profondo delle politiche sul lavoro, sui giovani, sul diritto alla casa, sull’ambiente”.

A dialogare e, in più di un momento, ad incalzare i neoeletti alla Regione Lazio del Movimento 5 Stelle, Davide Barillari e David Porrello, c’erano proprio alcuni esponenti delle lotte sindacali e sociali, da Guido Lutrario della Federazione di Roma USB a Paolo di Vetta dei Blocchi Precari Metropolitani, e dell’informazione indipendente, da Marco Santopadre del quotidiano online Contropiano a Emanuele Menicocci conduttore della trasmissione “Lampi di Melampo” su Radio Città Aperta, nonché attivista del M5S. Ad agitare le acque dell’approccio più critico alla “natura” del Movimento 5 Stelle ci ha pensato Giuliano Santoro, autore del libro “Un Grillo qualunque” (ed. Castelvecchi).   

Un confronto vero, aperto e “senza pregiudizi”, anche perché sul M5S e il suo consenso elettorale si è diffusa nei mesi precedenti al voto una certa diffidenza, se non supponenza, da parte delle forze della sinistra più attente a vedersi garantita una seppur minima sopravvivenza in Parlamento (cosa che comunque non si è verificata) che a comprendere realmente le esigenze di cambiamento di un blocco sociale che, in parte anche attraverso la frammentazione del risultato elettorale e il voto al Movimento di Grillo ha espresso un netto rifiuto delle logiche prettamente elettoralistiche dei partiti della sinistra confluiti all’interno di Rivoluzione Civile. “E’ importante, invece – si è sottolineato ancora nell’introduzione – stare dentro alle lotte ma contemporaneamente guardare con attenzione ai processi reali in corso”. Senza pregiudizi, appunto.

Il confronto con gli eletti 5 Stelle ha indugiato, tra gli altri, sul tema della democrazia interna al Movimento, fasulla secondo il punto di vista di Giuliano Santoro, piuttosto netto sulle figure di Grillo e Casaleggio come grandi manovratori di ogni piano decisionale del Movimento, realmente partecipativa secondo Barillari e Porrello, che nei loro interventi hanno ribadito l’opportunità di poter finalmente contrastare dall’interno delle istituzioni la “casta” della politica.

Lo sforzo di Guido Lutrario è stato quello di stabilire un canale di comunicazione con i 5 Stelle, portando al centro la lotta per la democrazia sindacale, contro le privatizzazioni e contro i privilegi di un’altra casta, contro cui l’intervento del sindacalismo conflittuale porta avanti da anni tante battaglie sui posti di lavoro e nelle piazze, la “casta sindacale”, quella di CGIL CISL e UIL e delle scelte concertative e di svendita degli interessi dei lavoratori. “Bisogna riportare al centro – ha detto Lutrario – i temi sociali”. Un obiettivo che sta nella pratica quotidiana dei movimenti per il diritto alla casa, come ha sottolineato Paolo di Vetta nel suo annuncio dello “Tsunami Tour per il diritto all’abitare”, che partirà nei prossimi giorni, e nella sua promessa di tornare a manifestare davanti alla Regione Lazio contro le logiche speculative e di aggressione del territorio.

Emanuele Menicocci ha sottolineato che le opportunità offerte dall’affermazione elettorale dei 5 Stelle vengono anche dalle precedenti e attuali esperienze interne ai movimenti sociali e ambientali, mentre il punto di vista più politico è stato quello espresso dalle parole di Marco Santopadre: secondo la firma di Contropiano il rischio è che si punti l’attenzione su un “falso obiettivo”, quello appunto della casta, mentre si trascura intanto un aspetto fondamentale su cui il blog di Beppe Grillo sembra negli ultimi tempi glissare. Il riferimento è alla lotta contro i diktat dell’UE, al referendum che sembrava potenzialmente un importante cavallo di battaglia del programma 5 Stelle, e che sta invece lasciando il posto al silenzio su quanto, ad esempio, avvenuto a Cipro con il no parlamentare al piano di “aiuti” europeo. Una discriminante fondamentale, ha sottolineato poi Santopadre, è quella dell’antifascismo: “perché non vi dichiarate antifascisti”? Questo l’interrogativo posto ai neoeletti.

Le tante domande dal pubblico hanno dato l’opportunità di tornare su alcuni punti (dai diritti dei migranti alla riaffermazione di alcune categorie storicamente e ideologicamente appartenenti al mondo delle lotte sociali e sindacali) offrendo a tutti anche l’occasione, colta al volo da un secondo intervento di Guido Lutrario, di ragionare su se stessi.

L’impressione è che il confronto con il Movimento 5 Stelle proseguirà in varie forme nei prossimi mesi. Con l’iniziativa del 20 marzo Radio Città Aperta ha sicuramente colto nel segno di un interesse e di una esigenza diffusa; per questo motivo RCA riproporrà sulla propria frequenza 88,9 FM l’iniziativa in versione integrale SABATO 23 MARZO DALLE 13 ALLE 15,15

* Radio Città Aperta

I podcast dell’incontro sono disponibili
sul sito di Radio Città Aperta:

http://radiocittaperta.it/podcasts

 

 

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