Interessante precisazione, soprattutto nel clima infuocato di queste ore dentro la Cgil. Com’è noto, l’episodio di Milano riguarda alcuni delegati Cgil che sostengono il secondo documento congressuale – “Il sindacato è un’altra cosa” – mentre molti giornali o agenzie di stampa hanno frettolosamente titolato “la Fiom si scontra con la Camusso” o giù di lì.
Colpa degli schemini che popolano la testa dei giornalisti e dei titolisti, certamente. E anche della scarsa informazione che viene fatta circolare sulle modalità, gli schieramenti, i contenuti del congresso in corso all’interno della Cgil. Scarsa informazione pretesa dalla segreteria confederale attuale, che così pensa di poter gestire un “risultato bulgaro” fatto di molti brogli e nessun confronto interno, presentandolo però come “un frutto della democrazia interna” e della “straordinaria partecipazione”.
L’assemblea di Milano era stata organizzata per riunire soltanto quelle categorie i cui gruppi dirigenti sostengono senza critiche Susanna Camusso e soprattutto il “testo unico” sulla rappresentanza firmato il 10 gennaio insieme a Cisl, Uil e Confindustria. Non erano dunque presenti né la Fiom, decisamente contraria, né lo Spi (Pensionati), né la Flc (scuola, università, ricerca) che hanno espresso “forti perplessità” e diversi distinguo.
A causa dei titoli dei giornali la Fiom lombarda ha voluto precisare che non era affatto presente né all’assemblea, né nel gruppo dei contestatori guidato da Giorgio Cremaschi (componente del Direttivo Nazionale e quindi per statuto autorizzato a partecipare a qualunque assemblea della Cgil!). Ma precisa anche di aver “protestato” per la convoocazione di una riunione dei soli “fedelissimi” al gran capo. E – fatto non secondario nella complessa vita diplomatica interna alla Cgil – solidarizza con il delegato rimasto ferito. Ovvero: non si discute così dentro un sindacato democratico…
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Comunicato stampa: rettifiche e precisazioni su irruzione di presunti militanti FIOM all’attivo CGIL regionale al Teatro Parenti di Milano
In relazione alle notizie stampa relative a un blitz di presunti militanti FIOM all’attivo dei delegati CGIL ‘Estendere gli accordi su democrazia e rappresentanza a tutti i luoghi di lavoro‘ convocato oggi a Milano al Teatro Parenti, degenerata in scontro fisico, urgono alcune rettifiche e precisazioni perché a quanto ci risulta tra i protagonisti dell’irruzione vi erano esponenti di altre e diverse categorie CGIL.
“Occorre precisare che l’attivo regionale in questione non è stato organizzato dalla FIOM, né la FIOM è stata invitata – dichiara Mirco Rota, segretario generale FIOM-CGIL Lombardia – Oltre a questo a quell’attivo la FIOM, dopo averlo criticato anche in una conferenza stampa, non ha partecipato con i suoi quadri dirigenti.
Inoltre, non comprendiamo perché a un attivo delegati CGIL non possano intervenire militanti e dirigenti (addirittura nel caso in questione un componente del Direttivo CGIL nazionale) per esprimere il loro punto di vista. Questa presa posizione di chiusura degli organizzatori dell’iniziativa ci preoccupa perché conferma a una deriva censoria del tutto estranea al confronto democratico che dovrebbe animare la CGIL in un momento così complicato”
Detto ciò, – conclude Mirco Rota – nondimeno condanniamo con fermezza ogni atto di provocazione gratuita e di violenza, da qualsiasi parte questo provenga. Provocazione e violenza che sono estranee completamente alla storia della FIOM, alla sua cultura e al nostro modo di agire e confrontarci all’interno della nostra organizzazione”.
La solidarietà della FIOM Lombardia va al compagno rimasto ferito e poi portato all’Ospedale Gaetano Pini.
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