Lunedì 17 marzo alle 16 c’è stato un incontro presso AVA di Schio tra il presidente Bardelli e CGIL CISL sulla questione della unificazione aziendale tra AVA e GRETA prevista per i prossimi mesi. Unificazione che avrà conseguenze sulla organizzazione dei servizi e sul personale dipendente. USB non è stata invitata per un problema “tecnico giuridico” e cioè in quanto non firmataria dei contratti del settore ambientale. Non c’è nessuna giustificazione a questa mancata convocazione in quanto si tratta di una informativa e dei chiarimenti in merito alla decisione aziendale di unificare le due aziende attualmente AVA e Greta sono “giuridicamente” società diverse pur essendo GRETA proprietà di AVA.
Tagliando fuori USB di fatto si impedisce ai lavoratori si sapere cosa succederà a loro! USB ha aderito, obtorto collo per poter eleggere i rappresentanti aziendali, alle normative e agli accordi vigenti sia a Federambiente che a FISE le due associazioni nazionali a cui rispettivamente aderiscono AVA e GRETA.
Elezioni che hanno visto una grossa parte dei lavoratori votare USB. In più la recente sentenza della cassazione sulla questione FIOM/FIAT stabilisce che per partecipare al tavolo aziendale basta essere maggiormente rappresentativi e attivi sindacalmente nella azienda. E come detto prima USB è il maggior sindacato. Il non convocare USB è un fatto politico e non tecnico di cui il Presidente si assume la responsabilità e le relative conseguenze!
Questa vicenda dimostra il degrado autoritario a cui si è giunti nelle relazioni sindacali: le relazioni sindacali tra le parti vogliono che si svolgano tra “amici”e “complici”. Chi non si piega a 90 gradi viene estromesso, penalizzato, sanzionato.
Ed è quello che è previsto nell’Italicum sindacale del 10 gennaio, un accordo che vuole cancellare la conflittualità tra lavoratori e padroni e governi.
E’ abbastanza chiaro che USB non accetta queste decisioni dittatoriali.
USB mette già oggi in campo iniziative per stabilire un diritto che è quello di essere convocata al tavolo con il Presidente Bardelli per quanto riguarda la vicenda specifica e promuove per il 5 aprile una iniziativa pubblica a Marano Vicentino contro gli accordi tra confindustria e i tre sindacati complici che cancellano il diritto dei lavoratori di lottare per i loro diritti.
Unione Sindacale di Base
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