Da alcune settimane, nel quartiere Trastevere di Roma, è in atto una sperimentazione che secondo la presidente del I municipio, Sabrina Alfonsi, sarebbe mirata a “combattere il degrado”. A partire dal 1.30 della notte, spazzatrici dell’AMA e getti d’acqua vengono utilizzati per sgomberare la movida notturna, allontanando così gli avventori dei locali e coloro che stazionano per le vie di Trastevere.
I lavoratori dell’AMA vengono così acquisiti come supporto di azioni di ordine pubblico, una sorta di nuovo “reparto sfolla-gente” che certo non pertiene, neanche lontanamente, alle finalità dell’azienda di servizi ambientali. Come è normale, i lavoratori non accettano la costrizione a collaborare con un’iniziativa dell’amministrazione Marino che scarica su di loro responsabilità da ricercarsi altrove.
In questi anni il centro storico di Roma è stato infatti trasformato in un enorme “divertimentificio”, un territorio completamente regalato alla speculazione commerciale ed asservito alla logica del massimo guadagno. Ora che il sistema ha raggiunto il punto limite, e le contraddizioni rendono poco gestibile la situazione, si chiede ai lavoratori dell’AMA di risolvere il problema.
L’USB contesta la pretesa di coinvolgere i lavoratori AMA in azioni di carattere repressivo e annuncia iniziative di lotta per allargare la protesta e disobbedire ad imposizioni ingiuste ed illegittime.
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