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1 maggio, Bologna si mobilita

Un calendario fitto di eventi e iniziative si articoleranno per tutto l’arco della giornata del prossimo 1 maggio a Bologna. Piazza Maggiore e S. Francesco saranno occupate da Cgil, Cisl, Uil e Fiom ridimensionate per forma e dimensioni negli ultimi anni. Dalla ormai tradizionale festa delle associazioni al concertone, quando le elezioni si avvicinano gli interi apparati del potere continentale si mettono a disposizione dell’evento. Musica e volontariato faranno da contorno al tema di quest’anno, che in vista delle elezioni europee pare abbastanza scontato. Il dibattito politico-sindacale sarà l’Europa, “per un’Europa del lavoro, del welfare e dei diritti”. Poco distante, in Piazza S. Francesco, Pratello R’esiste organizzerà una giornata sui beni comuni, a partire dalla difesa della Costituzione, a cui interverrà FIOM, il comitato Acqua bene comune e il comitato Articolo 33.
Sempre sull tema dell Unione Europea, ma in direzione diametralmente opposta,  si svolegerà invece il corteo di USB, a cui aderiscono e partecipano altre realtà politiche e sociali cittadine, come Rossa, Rete dei Comunisti, Pcl, As.I.A, Xm24, No People mover. Una manifestazione questa, che vuole mostrare la sua completa indipendenza e alternatività di prospettive e di percorsi rispetto ai sindacati complici, sfilando oltre Piazza Maggiore, e che darà voce a chi “cerca di rompere l’assedio da parte dell’UE alle condizioni di lavoro e di vita dei settori popolari del nostro paese”. La manifestazione poi, finirà con un pranzo sociale all’occupazione di As.I.A. ex-clinica Beretta, in solidarietà agli tutti gli occupanti. L’assemblea di studenti e lavoratori che in queste settimane ha animato la protesta dei lavoratori delle cooperative in appalto dentro l’università costruirà un momento comunicativo e di lotta a partire dalla zona universitaria e che punterà il dito contro quei sindacati che si sono resi complici agli interessi del padronato e dei poteri forti  articolando la giornata attorno alla campagna NO COOP. “Dire NO COOP significa affermare un nuovo significato di cooperazione, una cooperazione delle lotte e della dignità, contro chi ne ha fatto un business per il profitto, l’abbassamento dei costi del lavoro e lo smantellamento del welfare” e denuncia il sistema di sfruttamento e di precarizzazione generalizzata imposta oggi al sistema delle cooperative, dalla logistica all’Unibo, portata avanti dal ministro del lavoro Poletti, ex capo di Lega Coop.
Si continua nel pomeriggio dove lab Crash, Cua. Cas e lavoratori della logistica organizzati nei Si Cobas in Piazza dell’Unità organizzeranno l’ultimo corteo della giornata, “contro la precarietà, lo sfruttamento e il governo Renzi”, a fianco dei lavoratori dei facchini e degli occupanti di case.
Gia in città i media di apparato parlano di 1 maggio spezzatino ma la molteplicità delle iniziative messe in atto sembrano piuttosto l’espressione di una diversità viva in città, che è però complice e solidale nelle parole d’ordine e nella composizione. Una diversità che però si identifica ugualmente nel rifiuto dell’asservimento all’Unione Europea e ai suoi rappresentanti locali, contro la precarizzazione e lo smantellamento del sistema sociale. Starà ai vari attori in campo poi, trovare dopo questa giornata, momenti di ricomposizione e di riconoscimento reciproco delle varie espressioni di lotta.

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