“Dopo l’assemblea di tutto il personale capitolino di due giorni fa si aprono i primi spiragli per giungere a una soluzione legislativa che sani le storture della passata contrattazione integrativa, tanto a Roma come in altre amministrazioni locali. Ma l’USB ritiene che questa non sia la sola strada da percorrere”, afferma Roberto Betti, dell’Esecutivo Nazionale USB Pubblico Impiego. “Abbiamo il sospetto che il decreto legge invocato dal Sindaco Marino finirà per rappresentare una soluzione tampone – osserva Betti – utile solo a pagare le competenze accessorie in prossimità delle elezioni europee del 25 Maggio esordisce. Occorrono invece interventi legislativi di ben altro calibro, quali l’azzeramento del cosiddetto decreto Brunetta e della ingestibile, inutile e inservibile, teoria meritocratica che lo sottende, ormai superata anche nei settori di lavoro privato, insieme alla stabilizzazione del personale, che rischia la precarizzazione a vita”.
“Se Renzi ha veramente a cuore la Pubblica Amministrazione – avverte il dirigente USB – oltre a sanare i guasti della contrattazione di Roma Capitale e delle altre amministrazioni locali, compresa Firenze di cui è stato Sindaco, marchi la differenza con il passato riaprendo i contratti nazionali bloccati da più di 4 anni”. “Su questi temi il prossimo 14 Maggio USB ha già indetto mobilitazioni in tutte le Regioni, ma a Roma si aggiungerà anche la vicenda salariale specifica del personale capitolino e la ventilata riorganizzazione del settore scolastico ed educativo, tanto da portare alla conferma dello sciopero per l’intera giornata in assenza di significativi cambi di rotta da parte del duo Marino-Renzi”, conclude Roberto Betti.
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