In data 6 maggio 2014 al delegato provinciale del sindacato Asia Usb e militante attivo dei comitati Ex Caserma, Ceraolo Giovanni ( e alla sua famiglia compreso il figlio di 1 anno) è stato notificato un provvedimento di cancellazione della residenza anagrafica.
Ceraolo Giovanni vive da più di un anno all’interno di un’abitazione pubblica utilizzata dai comitati per il diritto alla casa come emergenza abitativa.
Dal 2006, anno dell’occupazione, ha ospitato a turno circa 6 nuclei familiari. Si tratta di un immobile pubblico situato in piazza Luigi Orlando, non gestito da Casalp e quindi non assegnabile tramite graduatoria. Abbandonato da anni viene utilizzato, appunto, come emergenza abitativa temporanea. Vale la pena ricordare come le numerose famiglie ospitate all’interno abbiano nel tempo ottenuto un alloggio popolare. Per questo motivo la nostra amministrazione ha sempre saputo della sua esistenza legittimando di fatto il suo uso emergenziale.
In merito a quanto accaduto vi sono alcuni aspetti gravissimi che vorremmo specificare.
L’articolo 5 del decreto legge Renzi sulla casa – non ancora approvato dal parlamento- prevede la cancellazione della residenza anagrafica a tutti i cittadini che abbiamo occupato abusivamente un immobile. Ma dalle informazioni che abbiamo raccolto in questi giorni sembra che il provvedimento in questione sia l’unico fino a questo momento notificato ad una famiglia occupante. Un caso? La giunta non si è ancora espressa in merito all’attuazione del decreto e la celerità con la quale è stati applicato SOLO ad un delegato sindacale nasconde evidentemente una volontà politica intimidatoria.
Aspetto ancora più grave è che la segnalazione sia arrivata direttamente dalla questura. ( come si può leggere nel documento allegato). La cancellazione della residenza
provoca la perdita di tutta una serie di diritti politici e civili quali il diritto di voto e l’assistenza sanitaria. Siamo quindi di fronte ad un evidente tentativo da parte della questura di determinare e decidere su un campo che non appartiene di certo alla sua competenza.
La cancellazione della residenza è solo l’ultimo dei numerosi atti repressivi subiti da Ceraolo Giovanni e la sua famiglia. l’attivista Livornese è sottoposto ad obbligo di firma da circa un anno e mezzo per i “fatti della prefettura” del dicembre 2012 nonostante sia incensurato. Inoltre è imputato in 5 processi penali legati alla sua attività politica e in attesa di rinvio a giudizio per altri 4 procedimenti legati a manifestazioni di protesta e occupazioni abitative.
Siamo di fronte ad una campagna intimidatoria e repressiva, mai vista in città, nei confronti di un singolo militante politico che da anni si trova in prima fila nelle numerose battaglia per il diritto alla casa, l’ambiente e il lavoro. Evidentemente la nostra amministrazione, insieme agli organi giudiziari e di polizia,è incapace di affrontare le problematiche cittadine dal punto di vista politico e ha deciso di scegliere la via più semplice della criminalizzazione e dell’attacco personale.
Chiediamo a tutti i singoli cittadini, organizzazioni politiche e sindacali, di esprimere la propria solidarietà firmando questo appello che sarà consegnato agli organi di stampa
Adesioni in continuo aggioramento
http://www.livornoindipendente.it/livorno/lotte-sociali/521-livorno-appello-di-solidariet%C3%A0-a-giovanni-e-alla-sua-famiglia
Asia Usb Livorno
Unione Sindacale di Base- Federazione di Livorno
Comitati autonomi Ex Caserma
Centro politico 1921
Vertenza Livorno
Comitato Contro il rigassificatore Offshore
Sinistra Anticapitalista- Livorno
Partito comunista dei Lavoratori – Federazione nazionale
Rivolta il debito Livorno
Unicobas Livorno
Laboratorio di quartiere SKA
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