Menu

Roma. In piazza i lavoratori e le lavoratici dei call center

Migliaia di lavoratrici e lavoratori dei call center hanno scioperato e sono scesi in piazza oggi a Roma per protestare contro la precarietà della loro situazione. Il corteo è partito da piazza della Repubblica ed ha sfilato per il centro della capitale. “No alle gare al massimo ribasso”. E’ questo uno – o forse il principale dei problemi insieme a precarietà e delocalizzazioni- denunciato dai lavoratori dei Call Center, tra cui quelli di società come Almaviva, Teleperformance, Comdata, Call&Call, Visiant. Ma c’erano anche i lavoratori licenziati della Sitel, delocalizzata nelle scorse settimane a Belgrado lasciando sulla strada centinaia di lavoratori. Il ministero dello sviluppo economico ha inviato però solo a Cgil Cisl e Uil ed Assocontact una lettera di convocazione per l’apertura di un tavolo sul settore call center. Un settore che vede un fatturato da 1,2 miliardi di euro, circa 80.000 lavoratori impiegati, ma di cui solo il 60% stabilizzato, e molte aziende, tra le quali Almaviva e Teleperformance, che utilizzano gli ammortizzatori sociali. Sono i numeri del mondo dei call center in outsourcing, un business che, tra delocalizzazioni (solo in Albania sono in diecimila a lavorare per i call center italiani) e le gare di appalto al ribasso, rischia il collasso. A breve saranno a rischio, secondo i sindacati di categoria 10mila posti di lavoro.

Le foto del corteo sono di Patrizia Cortellessa

cgilmilanopiccolaeqwuitaliapiccolainterniccolo

cobas2piccola

uilcompiccola1

piccolapiccola

bastaprecarietapiccola

voicecarepiccola

noalledelocalizzazionipiccola

calabriapiccola

callcenterpiccola

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *