Dalle 9 di questa mattina centinaia di persone stanno bloccando la strada sotto la sede di Acea per denunciare le politiche speculative dell’azienda sui servizi pubblici a danno di chi non riesce più a pagare le bollette e per ribadire l’assoluta indisponibilità a subire
passivamente l’applicazione dell’articolo 5 del Piano Casa di Lupi, che vieta la residenza e l’allaccio delle utenze a chi occupa per necessità.
Da mesi, infatti, ACEA ATO 2 sta intensificando la pratica dei distacchi idrici a danno di tante famiglie che per poche decine di euro di morosità vengono private di un bene primario ed essenziale, mentre Caltagirone e Suez si spartiscono dividendi milionari (64
milioni di euro nel 2012).
Una brillante redditività, quella di ATO 2 S.p.A., che si regge sul conflitto di interessi di Roma Capitale nelle sue due qualità di Azionista di maggioranza del gruppo e di fornitore di servizi agli abitanti. Un conflitto che, a guardare i profitti dell’azienda si è già risolto nella scelta di privilegiare il ruolo di azionista a danno del prezzo e della qualità del servizio.
La privatizzazione dei beni comuni, sostenuta con forza da un governo neoliberista che sta portando avanti un durissimo attacco alla vita di milioni di persone attraverso misure di espropriazione di diritti e di impoverimento generale, va contrastata senza esitazione così come accaduto in via Prenestina la settimana scorsa, quando oltre 500 persone che vivono in un ex albergo abbandonato hanno scelto di riallacciarsi alla rete idrica alla luce del sole. Per difendersi da un attacco che si sta predisponendo come un assedio e riaffermare il diritto alla casa, al reddito e alla salute.
Dopo il diniego delle residenze, infatti anche per luce e acqua si passa alle vie di fatto, ma noi siamo decisi a resistere con tutti i mezzi a nostra disposizione e a contrastare l’art 5 e i distacchi con le mobilitazioni e con l’autorganizzazione degli allacci.
Vorremmo sapere se l’amministrazione comunale ha qualcosa da dire ai tanti che in questa città lottano per la sopravvivenza e come intende gestire la contraddizione profitti/diritti, a partire dal percorso di applicazione della delibera per l’emergenza abitativa.
Gli interventi che Acea sta effettuando da diversi giorni rappresentano infatti la predisposizione di un assedio. Prima si toglie l’acqua e poi si passa la palla a chi deve procedere con gli sfratti e con gli sgomberi, per provare a piegare la città resistente.
Rilanciamo la settimana di mobilitazione contro sfratti, sgomberi e speculazioni. Oggi pomeriggio alle ore 17 terremo un’assemblea pubblica all’università la Sapienza per preparare lo sciopero sociale e metropolitano del 16 ottobre, verso il corteo cittadino di sabato 18 a Centocelle.
Basta distacchi!
Casa, reddito, dignità per tutt@
Riprendiamoci la città! #takethecity
Movimenti per il diritto all’abitare
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