Questa mattina a Roma un centinaio di inquilini delle case comunali ha invaso gli uffici dell’assessorato al Patrimonio di Roma Capitale per protestare contro le richieste di arretrati delle quote dei servizi recapitate a moltissime famiglie. Si tratta di cifre che in alcuni casi superano le migliaia di euro, richieste a chi paga regolarmente gli affitti dovuti e che presentano incongruenze fra appartamenti della medesima tipologia.
Mittente della richieste è la Romeo Gestioni, a cui è affidata la completa gestione del patrimonio immobiliare comunale. Presidente della società è quello stesso Alfredo Romeo che, secondo quanto riportato dagli organi di informazione, risulta fra i principali finanziatori dell’ultima Leopolda.
Ma mentre per le iniziative renziane i conti tornano, non si può dire altrettanto per gli inquilini delle case comunali romane, costretti a cavarsela duramente in questa situazione di crisi economica che li colpisce con l’aumento della precarietà e della disoccupazione.
Nella tarda mattinata di oggi la manifestazione degli inquilini è terminata dopo la calendarizzazione di un incontro, per giovedì 6 novembre, da parte dell’assessore Nieri.
L’AS.I.A./USB di Roma, al fianco degli inquilini, chiede all’amministrazione di Roma Capitale di fermare la gestione privatistica del patrimonio pubblico per rilanciare una vera gestione pubblica, affidando le manutenzioni ai disoccupati che abitano nei quartieri interessati, cercando così di costruire argini alla continua perdita di posti di lavoro e alla totale mancanza di servizi. L’AS.I.A./USB sottolinea inoltre che per raggiungere questi obiettivi si potrebbero utilizzare i Fondi europei, di cui anche Roma Capitale può richiedere l’utilizzo.
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