Lo sciopero del 12 dicembre indetto da Cgil, Uil e Ugl non è soltanto uno sciopero inutile: è addirittura dannoso. Non solo arriva a giochi fatti, dopo che la legge sul Jobs Act è stata approvata, ma l’obiettivo fondamentale che sostiene, la riconquista della “concertazione”, è peggio del male che vorrebbe combattere. E’ proprio la concertazione, poi trasformatasi in “collaborazione”, che ha determinato il disarmo unilaterale del mondo del lavoro e la resa incondizionata al “dio mercato” e ai suoi “sacerdoti” che governano l’Italia, l’Europa ed i maggiori Istituti finanziari ed economici mondiali.
Perché la Cgil non ha scioperato il 24 ottobre quando lo ha fatto USB? Poteva addirittura anticipare il nostro sindacato, stupirci con effetti speciali e tentare di bloccare o almeno ostacolare l’approvazione dei provvedimenti del governo Renzi portando nelle strade italiane migliaia di persone ogni giorno! Perché non lo ha fatto?
Scioperare contro una legge già approvata evitando con cura di tentare di bloccarla prima è un sacrilegio, ma farlo in presenza di una “legge delega” è un peccato mortale perché coscienti di aver lasciato al Governo carta bianca almeno per i prossimi sei mesi.
Il governo ha infatti fatto approvare un provvedimento che assegna una delega piena a Renzi, Poletti e Padoan per realizzare la distruzione completa del diritto del lavoro, dei diritti e delle condizioni di milioni di donne e uomini di questo Paese.
Ed è paradossale che il Parlamento abbia approvato questa legge anche con il voto di Epifani, di Damiano e delle decine di altri senatori e deputati provenienti dalla Cgil e in molti casi ancora iscritti a questo sindacato, senza neanche una “scomunica” formale della Camusso.
La Cgil entra nella lotta interna del Partito Democratico e nella sua crisi e dialettica interna e ne riceve in cambio schiaffi anche dai suoi ex rappresentanti e dal suo ex Segretario Generale.
Questo si chiama masochismo…… o freddo calcolo per mantenere rapporti di potere con il maggior partito italiano e allo stesso tempo cercare di far sfogare con uno sciopero inutile milioni di lavoratori che giustamente non ce la fanno più a sentire chiacchiere e prendere schiaffoni senza neanche potersi difendere.
Ciò che poi ci fa inorridire è il comportamento di certa sinistra politica, sociale e sindacale che pur condividendo questa nostra analisi non riesce a staccarsi dalla sottana di “mamma Cgil” (o non vuole per altri motivi) e invece di contribuire a costruire un’alternativa sindacale credibile, continua a portare acqua ed energie a chi le usa per altri scopi e non per la difesa del mondo del lavoro.
Pur rispettando la sacrosanta voglia di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori di protestare e di invadere le strade di questo benedetto e spesso incomprensibile Paese, USB ritiene indispensabile smascherare politicamente chi ha deciso questo sciopero inutile e dannoso!
Oggi diventa invece sempre più necessario costruire una vera alternativa sindacale a Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Non è sufficiente scioperare un giorno o scendere in piazza per una grande manifestazione, non basta più pensare a lotte sui singoli posti di lavoro o alla semplice resistenza giorno per giorno: è necessario volare alti e lavorare per demolire queste organizzazioni sindacali e realizzare l’alternativa con intelligenza e pazienza, ma anche con forza e determinazione.
Il 12 chi non sciopera non è un crumiro …. se ha in testa veramente la voglia di cambiare!
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Dante Goffetti
Cari compagni, premesso che ho partecipato alla manifestazione dell’USB a Milano il 24 ottobre, mi permetto di farvi presente che: “La riforma del lavoro che è stata approvata sia alla Camera che al Senato al momento non è altro che una legge delega. Una legge delega è un particolare tipo di legge previsto dal nostro ordinamento costituzionale: riguarda quei casi in cui la produzione della norma giuridica non avviene attraverso il meccanismo delle leggi ordinarie, che mette al centro l’attività del Parlamento, ma attraverso un meccanismo di delega, per il quale il Governo viene incaricato dal Parlamento di redigere ed emettere la norma.” Questo significa che “la lotta non è finita, che il nostro compito continua a essere quello di creare la più vasta mobilitazione sociale. Una mobilitazione capillare, consapevole, che utilizzi le forme organizzative esistenti per scavalcarle, per crearne di nuove.” Saluti rossi
daniele
Non se ne può più di passeggiate in centro. Un vero movimento di lotta è fermare il paese per una settimana. Non una mezza giornata ogni 4 mesi. La visione piccolo-borghese della CGIL mi da la nausea. E di passeggiata in passeggiata…mi ritrovo con 46 contratti di lavoro.
giorgio
Io ho fatto tutti gli scioperi, COBAS, USB e CGIL il 12 dicembre. Non ho fatto quello della CISL. Lo sciopero è comunque un momento di protesta e di rifiuto. Non farlo, arzigogolando così come sopra, è mancare un’occasione. Penso che la CGIL cominci a rendersi conto che se passano le politiche di Renzi, il sindacato è finito. Teniamo poi presente che lo sciopero era fissato per il 5, e per tirare dentro la UIL è stato spostato al 12.