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Taranto: Ilva convoca i sindacati ma non l’Usb

Lunedì 29 dicembre il Governo Renzi convoca le organizzazioni sindacali al Ministero dello Sviluppo Economico. Al centro del tavolo, la questione ILVA, di cui il Cdm dello scorso 24 dicembre ha stabilito il commissariamento.
Non è stata convocata l’Unione Sindacale di Base,  che nelle ultime elezioni RSU a Taranto ha ottenuto il 20% dei voti e che nel giro di un anno è passata da poche decine a 700 iscritti, raggiungendo la Fiom nelle adesioni.
“Non conosciamo i dettagli del provvedimento, che sono ancora allo studio dei tecnici dei Ministeri competenti”, esordisce Emidia Papi, dell’Esecutivo Nazionale USB. “Ma sappiamo che a metà gennaio verranno nominati tre commissari, mentre slitta ad un secondo tempo la nazionalizzazione temporanea, mediante la costituzione di una nuova azienda a partecipazione statale”.
“Abbiamo già chiarito cosa pensiamo in merito all’eventuale conferimento degli asset produttivi ad una nuova società, addossando le passività ad una bad company. In tal caso – evidenzia Papi –  la nazionalizzazione temporanea servirà solo a consegnare ai privati prossimi venturi un’azienda sana, produttiva e profittevole, mentre allo Stato, ossia ai contribuenti italiani, rimarrebbe  il compito di pagare le perdite causate dalla famiglia Riva, la quale intanto continua a godersi  i lauti frutti della sua disastrosa gestione”.
Prosegue la dirigente USB: “Ma non è solo questo che vorremmo dire a Renzi e al Ministro Guidi se fossimo convocati lunedì prossimo. Vorremmo, ad esempio, far presente che le risorse previste per il risanamento e l’applicazione dell’AIA sono assolutamente insufficienti”.
“Ma non lo potremo fare – ricorda Papi –  poiché ad un’organizzazione come la nostra, che nelle ultime elezioni ha ottenuto più voti della Fiom e più della Fim nei settori operai, vien negata la presenza al tavolo, in spregio alle più elementari regole della democrazia”.
Attacca la sindacalista: “Perché Renzi, che sottolinea spesso il diritto a governare e decidere forte del suo 40% alle elezioni europee, non applica questi principi elementari anche alla rappresentanza sindacale? Perché preferisce interloquire con quei sindacati che, pur presenti da anni all’ILVA, non hanno mai contrastato le scelte di padron Riva e troppo tardivamente sono giunti a considerare la nazionalizzazione, quando l’USB lo va dicendo da sempre? Quegli stessi sindacati che, pur di contrastare l’accrescere del nostro consenso tra i lavoratori, hanno raggiunto un nuovo accordo, attribuendosi 2.500 ore di permesso sindacale a testa, indipendentemente dal grado di apprezzamento in fabbrica?”.
“L’Unione Sindacale di Base chiede ufficialmente al Presidente del Consiglio e al Ministro Guidi di essere convocata lunedì 29 al Ministero per lo Sviluppo Economico, al pari degli altri sindacati, secondo le più elementari regole democratiche”, conclude Emidia Papi.

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