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Ferrovieri Usb: “Rovesciamo il tavolo!”

Ci sembra del tutto improprio definire trattativa quella del 29 gennaio 2015, così come improprio ci sembra definire accordo quello firmato in quella sede: diremmo più propriamente che si è trattato di un vertice tra bande che ha dato vita ad un patto scellerato contro gli interessi dei ferrovieri e in cui si sancisce la cancellazione del diritto del lavoro nella società RFI. Un patto che, oltre ad arrecare grave danno al presente dei lavoratori della Manutenzione Infrastrutture DTP Roma, farà sicuramente scuola nel prossimo futuro quando si tratterà di definire il nuovo CCNL delle Attività Ferroviarie.

Non ci sembra neppure necessario spendere troppe parole per l’analisi di quel testo sgangherato presentato come accordo tra le parti, per altro firmato da soli due componenti della RSU, completamente avulsi da qualsiasi rapporto con i lavoratori e che hanno risposto solo agli ordini di scuderia, e da due sole organizzazioni che ci fa un certo senso continuare a chiamare sindacali: abbiamo la nostra piattaforma di rivendicazione, l’abbiamo più volte espressa e continueremo a  farlo cercando di ampliare il coinvolgimento e  il consenso dei lavoratori.     

Ci limitiamo a registrare, in quella pagina striminzita e triste, l’assenza di qualsiasi riferimento alle questioni che rappresentano il disagio dei ferrovieri a fronte del crescente smantellamento del potenziale produttivo degli impianti manutenzione di RFI, nelle viste di ulteriori trasferimenti di risorse pubbliche all’impresa privata.

Un’assenza che afferma più di mille parole lo spregio condiviso dai rappresentanti di quelle compagini verso il concetto di partecipazione dei lavoratori, che si vogliono invece ridotti a pura massa di manovra per il raggiungimento di obiettivi che nulla hanno a che fare con l’intereresse collettivo per lo sviluppo di un servizio ferroviario moderno e sicuro, e tanto invece con l’interesse privato, da una parte, di qualche potentato lautamente ricompensato per il lavoro sporco compiuto a danno della popolazione tutta e dei lavoratori delle ferrovie, e dall’altra di qualcun altro dalle aspettative personali tanto più minori quanto più miserabili.

Tuttavia la cosa non ci coglie di sorpresa, perché da tempo siamo convinti della malafede di certi personaggi e non ci servono certo ulteriori dimostrazioni a conferma di questa convinzione.

E’ per questo che già dalle prime battute di questa indecente commedia abbiamo proclamato una prima azione di sciopero per il 20 febbraio prossimo con una manifestazione davanti la sede centrale del Gruppo FSI a Villa Patrizi:

una data che può  segnare l’inizio di una vera opposizione dei lavoratori verso chi vuole lo smantellamento dei loro diritti acquisiti, contro le politiche di disoccupazione e di saccheggio delle risorse pubbliche, per la riconquista della dignità e del ruolo sociale che hanno caratterizzato la categoria dei ferrovieri nella storia del nostro Paese.

Il 20 febbraio 2015 scioperiamo e manifestiamo compatti a difesa dei nostri diritti e delle ferrovie bene comune del Paese. 

 

 

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