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Aeroporto di Pisa. Conferenza stampa e presidio dei lavoratori

Nei prossimi giorni sarà scritto un nuovo capitolo della storia delle privatizzazioni di questo paese, una delle più rapide e incontrastate, con l’approvazione del pacchetto di fusione tra le due società Adf e Sat, degli aeroporti di Firenze e Pisa.

La fusione è un altro tassello nello smantellamento del Galilei. Ancora una volta gli unici interessi garantiti dalle amministrazioni regionali e locali rischiano di essere quelli delle multinazionali, non dei cittadini, dei lavoratori e dell’economia locale.

Il consiglio comunale di Pisa il 5 febbraio ’15 ha deciso a maggioranza per la fusione dei due scali aeroportuali (Peretola e G.Galilei), in previsione della riunione dei rappresentanti del CDA Sat del prossimo 10 febbraio. Decisione presa dopo che il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha venduto le quote della Regione a Corporacion America, favorendo così il controllo della multinazionale su tutto il sistema.
Il Sindaco Filippeschi si è espresso per la fusione portando a ‘motivo’ il parere positivo degli advisors ai quali è stato affidato lo studio delle linee guida di questo provvedimento, che si basano sulla realizzazione della pista da 2400 di Firenze, finanziata con soldi pubblici: 50 milioni provenienti dal decreto legge imposto dal Governo Renzi conosciuto come “Sblocca Italia”, e con altrettante risorse di provenienza pubblica.

Il finanziamento proveniente dal d.l. “Sblocca Italia” dovrà essere esecutivo (cantierabile) entro il prossimo agosto 2015, imponendo così tempi inverosimili.

Una privatizzazione realizzata quindi con risorse pubbliche per costruire infrastrutture a uso di privati, oltretutto con tempi previsti evidentemente irrealizzabili (oltre alla cantierabilità in sei mesi si prevede che la pista di Peretola sia pronta entro 2017). Ciliegina sulla torta, questa privatizzazione prevede che l’ente pubblico si assuma anche tutti i rischi d’impresa.

Quello che sta succedendo è estremamente grave per molteplici aspetti:

L’allungamento della pista di Peretola, che devasterebbe il parco della piana – dove da anni vengono portate avanti battaglie contro la distruzione del territorio – è l’ennesima opera inutile, costosa e ad alto impatto ambientale, dato che a pochi km esistono le due piste di Pisa.

La privatizzazione di una delle più importanti strutture del territorio, significherebbe modificare le finalità di un servizio pubblico, trasformandolo in fonte di profitto esclusiva per un privato. Trenta anni di privatizzazioni hanno portato solo al peggioramento di tutto il sistema di welfare e dei servizi connessi, in termini di aumenti vertiginosi dei costi e di deterioramento dei servizi.

Oltre allo scempio di territorio e al furto di risorse pubbliche a favore delle multinazionali, alla fine di quest’ipotesi di privatizzazione non c’è alcuna garanzia sulla tenuta occupazionale e salariale per i lavoratori di Sat, di Adf e dell’indotto.

Per questi motivi ci batteremo:

Affinché il Sindaco di Pisa e tutti gli enti locali interessati invertano completamente la rotta, difendendo gli interessi dei contribuenti, degli utenti e dei lavoratori, senza rinunciare alla gestione pubblica di interessi generali, delegando a un privato l’uso di infrastrutture strategiche come quelle aeroportuali.

Affinché sia seguita la strada della sostenibilità ambientale e della compatibilità sinergica tra i due scali, bloccando la costruzione della nuova pista a Peretola e mantenendo Pisa come aeroporto internazionale, assicurando nel contempo il potenziamento dei collegamenti veloci tra le due città attraverso l’attuale linea ferroviaria, senza ulteriori sprechi su progetti come il People Mover.

Queste scelte politiche dimostrano ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che il governo e le amministrazioni locali lavorano esclusivamente per garantire profitti alle multinazionali straniere, in questo caso attraverso la ristrutturazione selvaggia dell’intero comparto dei trasporti.
Negli ultimi anni, per responsabilità diretta di queste politiche, nel trasporto aereo migliaia di persone hanno perso il lavoro e rischiano di perderlo nel prossimo futuro, in totale assenza di prospettive e piani industriali credibili, per favorire questo sistema di rapina.

Noi, lavoratori dell’Unione Sindacale di Base (USB), ci batteremo con tutte le nostre forze, fianco a fianco con i colleghi, per non piegare la testa di fronte a queste politiche da Far West in atto nel Trasporto Aereo italiano, anche per evitare il ripetersi di casi come quelli della Groundcare di Roma , dove i nostri compagni di lavoro, pur di mantenere il posto, sono stati costretti ad accettare una riduzione del salario del 15%.

Per questo l’USB chiama alla mobilitazione tutti i lavoratori della SAT dell’ADF ma anche i cittadini. Ognuno di noi rischia di perdere diritti, salari, lavoro. Insieme possiamo bloccare queste politiche disastrose.
Solo la lotta ci potrà garantire un’uscita positiva da questa situazione.

USB – lavoratori SAT
USB- Federazione di Pisa

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