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Filippine. Incendio in fabbrica di scarpe fa strage di operai

È salito a 72 il numero delle vittime dell’incendio che ha distrutto mercoledì una fabbrica di scarpe nel distretto di Valenzuela, alla periferia di Manila, capitale delle Filippine. I vigili del fuoco che hanno impiegato quasi cinque ore per spegnere l’incendio hanno affermato di non aver trovato nessun sopravvissuto all’interno della struttura distrutta dalle fiamme e che occorrerà ricorrere al confronto delle impronte dentali per riconoscere le vittime.
Non si conoscono le cause dell’incendio – dai primi riscontri, l’incendio potrebbe essere stato provocato dalle scintille dei lavori di saldatura di una porta d’ingresso – ma comunque episodi di questo tipo non sono rari nelle Filippine dove gli standard di sicurezza nelle fabbriche sono bassi o nulli. Le Filippine hanno una lunga casistica di incidenti anche gravi nelle tipologie d’impresa meno tutelate e che utilizzano ampia manovalanza. Le misure di sicurezza, seppure previste, sono spesso ignorate e l’obbligo aggirato con la corruzione.
Gli operai che lavoravano nella fabbrica di proprietà della società filippina Kentex Manufacturing Inc. G – secondo i racconti dei sopravvissuti – non disponevano di alcuna protezione particolare contro le esalazioni tossiche, né avevano ricevuto istruzioni in caso di incendio. La paga giornaliera nelle fabbriche di calzature è di circa 6 euro.

Da una prima analisi, si ritiene che la maggior parte degli operai che si trovavano nella fabbrica sia morta per soffocamento a causa delle esalazioni tossiche prodotte dall’incendio, in particolare della plastica usata nella produzione di scarpe e ciabatte. Secondo la testimonianza di alcuni superstiti, soltanto chi si trovava al primo piano dell’edificio è riuscito a fuggire. Il piano superiore – testimoni hanno riferito che le finestre del secondo piano erano state sigillate con inferriate di ferro e filo spinato – è stato invece subito avvolto dal fumo e solo cinque ore più tardi i vigili del fuoco sono riusciti a spegnere le fiamme. I soccorritori hanno affermato inizialmente di aver trovato al secondo piano “un numero imprecisato di morti”, carbonizzati al punto da essere irriconoscibili. Tre i cadaveri finora identificati e sette i sopravvissuti accertati, ma almeno 62 famiglie hanno segnalato la scomparsa di congiunti che lavoravano nella fabbrica.

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