La protesta dei minatori di Olmedo si inasprisce. A oltre cinque mesi dalla loro messa in mobilità, i 25 lavoratori dell’impianto estrattivo di bauxite in provincia di Sassari hanno deciso di occupare nuovamente il sito. Dentro una delle officine, a 180 metri di profondità, sono riuniti in un presidio permanente. Sono in otto, e sono tenuti in collegamento con l’esterno grazie alla staffetta di altri due colleghi, che si sono fermati all’imbocco della cava. Fanno da tramite tra chi sta sotto terra e gli altri minatori, fermi ai cancelli di ingresso dell’impianto.
Protestano perché sono “stanchi di essere presi in giro dalla S&B Industrial Minerals”, denunciano gli occupanti. Si tratta della multinazionale greca – probabilmente una di quelle che non paga le tasse enanche dentro il proprio paese – che dal 2007 detiene la concessione mineraria della Regione Sardegna per l’attività estrattiva.
S&B ha deciso di dismettere l’impianto all’inizio di aprile, e da quel momento in poi è iniziata la mobilitazione dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali, delle istituzioni e di tutta la comunità olmedese. Tra le battaglie per la cassa integrazione e quelle contro la decisione di reclutare altro personale per le attività di ripristino del sito, obbligatorie prima di andare via e di rinunciare definitivamente alla concessione, tra due giorni arriva un’altra tappa cruciale. Il 30 settembre la Regione si pronuncerà sulla manifestazione di interesse per la ripresa dell’attività estrattiva.
“Dopo la lunga battaglia per ottenere la cassa integrazione straordinaria – spiegano i sindacati Filctem, Femca e Ugl – l’azienda adesso nega le retribuzioni, fa eseguire i lavori di ripristino ad aziende terze, nega le ferie, i permessi e trattiene i rimborsi Irpef che sarebbero dovuti essere erogati nel mese di luglio”.
E i minatori hanno deciso di farsi sentire. Ancora, con il solo sistema che gli è rimasto per far valere le proprie ragioni. “Restiamo qui a oltranza”, annunciano. Comunicano tramite cordless con i loro compagni, che si prodigano per portare loro da mangiare e per qualsiasi necessità. Passeranno lì anche la notte, per ingannare il tempo hanno fatto una scorta di libri e di carte da gioco. “Dopo la rinuncia alla concessione abbiamo avviato il percorso per l’avviso pubblico, mi auguro che ci siano delle proposte”, spiega l’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras. “Sosteniamo i lavoratori della miniera di Olmedo nella protesta contro l’atteggiamento irresponsabile della società che gestisce il sito, alla quale chiediamo di porre immediatamente fine a un comportamento intollerabile”, chiedono i sindacati. Anche a 180 metri di profondità, i minatori di Olmedo non sono soli.
fonti: Ansa, Unione Sarda
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