Francesco Rizzo: “Basta prendere in giro la città con decreti che non mirano alla salvaguardia dei lavoratori e della salute, ma solo alla tutela degli imprenditori”
“Questo Governo è irresponsabile e incapace di gestire la situazione Ilva. Si sta liberando del problema svendendo la fabbrica, dopo averla peggiorata. E oggi lo dimostra ancora di più con l’ultimo decreto”. Lo dichiara Francesco Rizzo, dirigente provinciale Dell’Usb (Unione Sindacale di Base) che aggiunge: “La questione ovviamente riguarda il decreto, a firma del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, che autorizza “l’esecuzione del programma di cessione dei complessi aziendali” del siderurgico predisposto dai tre commissari Piero Gnudi, Corrado Carruba ed Enrico Laghi, che “avrà una durata fino a 4 anni”, e “l’avvio delle procedure per il trasferimento delle aziende che fanno capo alle società del gruppo Ilva ora in amministrazione straordinaria”. Oggi intanto sui maggiori quotidiani italiani e internazionali è stato pubblicato il bando che invita «a manifestare interesse» all’operazione. Un decreto che ha suscitato non poche reazioni, soprattutto perché si spera in una cordata italiana che “salvi” l’azienda. Un’azienda malandata che necessita svariati milioni di interventi per sanare e ambientalizzare”.
“In questi tre anni di commissariamento, si sono bevuti quasi due miliardi di euro – continua Rizzo – con una gestione disastrosa. Soprattutto l’intervento del commissario Gnudi si è dimostrato incompetente e a riprova di ciò è il fermo dell’Aia da otto mesi, dopo un periodo di rallentamento. Si è pensato solamente ad assumere manager dalla dubbia utilità, pagandoli centinaia di migliaia di euro (le ultime risalgono al periodo natalizio), mentre i lavoratori continuano a vivere in condizioni precarie per salute e sicurezza. Senza dimenticare i quasi tremila in solidarietà. Siamo più che convinti che non ci sarà nessun privato disposto ad acquistare l’Ilva nelle condizioni in cui versa. Nessuno metterà mano alle proprie tasche, per risanare e ambientalizzare la fabbrica spendendo centinaia di milioni di euro. E’ una nuova presa in giro. Alcune organizzazioni sindacali, che fino a luglio hanno tessuto le lodi dei commissari, ora criticano la nazionalizzazione facendo il tifo per la vendita ai privati. Ma di questo non ci sorprendiamo, visto che sono gli stessi che davano solidarietà ai dirigenti Ilva arrestati, gli stessi che organizzavano i convegni in favore dell’Ilva. Sembra siano sulla stessa lunghezza d’onda di Arcelor-Mittal che, dopo essersi defilato dalla prima offerta non vincolante presentata con Marcegaglia, ora ritorna in campo sostenendo l’ immunità sui reati di carattere ambientale e violazione delle norme di sicurezza, senza fare menzione dell’investimento reale da fare”.
L’Usb promette dunque battaglia per salvaguardare cittadini e lavoratori. “Il Governo ha la responsabilità rispetto ai cittadini di Taranto e a tutti i lavoratori del mondo Ilva e indotto perché ha preso un impegno e lo deve mantenere perché in ballo ci sono la salute e la sicurezza dei cittadini, e deve garantire anche i posti di lavoro. Basta prendere in giro la città con decreti che non mirano alla salvaguardia dei lavoratori e della salute, ma solo alla tutela degli imprenditori. Dopo una decina di decreti a favore dell’azienda – conclude Rizzo – ci saremmo aspettati almeno uno che fosse dalla parte dei lavoratori e dei cittadini, visto quanto detto dallo studio Sentieri. Ma quest’ultimo decreto, con il bando è l’ennesima farsa: chi mai potrebbe acquistare un’azienda per metà sequestrata e che cade a pezzi?”.
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