Gucci, la maison italiana di alta moda e articoli di lusso parte della Gucci Group, divisione della holding francese Kering, sta tentando di incentivare alcuni lavoratori alle dimissioni nei punti vendita di Via dei Condotti e di Via Borgognona, negozi storici nel centro di Roma.
E intanto cominciamo ad arrivare le lettere di convocazione alla Direzione Territoriale del Lavoro “ai sensi della legge Fornero”.
“ E’ inaccettabile – attacca Francesco Iacovone, dell’Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato. – il comportento di questa multinazionale del lusso, che sta operando una vera e propria ristrutturazione aziendale senza prima aver tentato alcuna politica difensiva dell’occupazione”.
Prosegue Iacovone: “L’otto marzo saremo davanti al negozio Gucci di via dei Condotti per protestare contro questo vero e proprio colpo di mano che mette in crisi famiglie e mamme lavoratrici e per riaffermare il bisogno di dignità vissuto dalle donne del commercio”.
“Questo scempio avviene mentre il lusso ha ripreso a correre a doppia cifra. Dal sole24ore i risultati del primo semestre del 2015 indicano che, su un campione di 15 aziende italiane del lusso, il fatturato è aumentato del 13,2%, passando da 9,282 a 10,506 miliardi. Insomma, ci batteremo con tutte le forze per evitare che questi lavoratori vadano ad ingrossare le fila dei disoccupati per consentire al lusso maggiori profitti.” conclude il rappresentante USB.
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