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Trentino. La Cgil a difesa di Manutencoop contro i lavoratori

Quando un sindacato passa dalla parte delle imprese, si assume in genere anche il compito di guardione di complemento. Non che ai padroni, storicamente, siano mancati i vigilantes, ma un ex sindacato conosce effettivamente meglio le dinamiche di classe e ritiene di aver qualche “competenza” in più che lo auorizza a muoversi prima ancora di ricevere l’ordine.

Fantasie? Mica tanto… Prediamo l’episodio avvenuto a Rovereto – nel tranquillissimo Trenitino – solo tre giorni fa. Ezio Casagranda, segretario provinciale dell’Usb, e alla guida di una protesta di lavoratori della Manutencoop, si è visto affrontare a brutto muso da Paolo Burli, segretario della Cgil Trentina.

Per far comprendere meglio la situazione ai nostri lettori, riportiamo qui di seguito la cronaca tratta da una fonte sicuramente “terza”, La voce del Trentino, in modo da non sembrare eccessivi per motivi “di parte”.

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Il tutto è successo in via del Garda a Rovereto e, per sedare la possibile rissa e il nervosismo è dovuta intervenire anche la polizia.

I momenti di nervosismo sono iniziati quando una ventina di dipendenti della Manutencoop, ditta che ha in appalto i servizi di sanificazione dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto, e aderenti a Usb, con bandiere e striscioni ha organizzato una manifestazione di protesta con distribuzione di volantini davanti alla sede della Cgil.

Motivo della contestazione la mancata istituzione in Manutencoop della Rsu, la rappresentanza sindacale unitaria, un organismo a base elettiva che raccoglie i rappresentanti sindacali nei luoghi di lavoro (è risaputo che Cgil-Cisl-Uil si oppongono dappertutto alla costituzione di Rsu che rappresentino la effettiva volontà dei lavoratori, preferendo assumere nelle proprie mani in monopolio della rappresentanza a prescndere dai rappresentati, ndr).

La cosa non deve essere andata a genio a Paolo Burli che dopo essere uscito dagli uffici ha cominciato ad inveire pesantemente contro i manifestanti e dopo alcuni minuti ha chiamato le forze dell’ordine. A suo dire la manifestazione si stava svolgendo su suolo privato, da qui quindi l’allerta per la polizia.

«Così facendo i sindacati confederali reggono la sponda alla Manutencoop che, nonostante USB Lavoro Privato conti una ventina di iscritti (su 80 dipendenti) non riconosce il diritto a queste lavoratrici di avere una rappresentanza sindacale»afferma Casagranda.

«Oggi le lavoratrici ed USB Lavoro Privato hanno voluto denunciare alla pubblica opinione la doppia faccia di un sindacato – aggiunge Casagranda – che, nel mentre raccoglie firma sulla “carta dei diritti” nei fatti nega ad altri lavoratori quei diritti sindacali per cui raccoglie le firme».

Stupisce la reazione di Burli, infatti immediatamente il responsabile della Cgil è sceso in strada per dire ai manifestanti che eravano sulla proprietà privata della Cgil invitandoli a spostarsi sulla pubblica strada altrimenti avrebbe chiamato i carabinieri. I manifestanti hanno rispedito al mittente la richiesta di Burli ribadendo il dritto delle lavoratrici di esprimere il loro dissenso verso il comportamento antidemocratico della Filcams Cgil.

«Un comportamento che dimostra come la Cgil sia caduta in basso. Nei mesi scorsi abbiamo volantinato davanti alla Marangoni ma nessuno è uscito per dirci di spostarci sulla strada perché dove eravamo era di proprietà del Marangoni» conclude Casagranda

Nel pomeriggio, il segretario FILCAMS Caramelle, è intevenuto sulla questione accusando e stigmatizzando il comportamento di USB.

Secondo USB è innegabile la confusione ideologico-sindacale di determinati funzionari, i quali si appellano a normative che non pregiudicano quanto richiesto dalle lavoratrici. In data 3 febbraio 2016, le lavoratrici hanno raccolto una cinquantina di firme con le quali si chiedeva alle cortesi OS CGIL, CISL e UIL di avviare l’elezione delle RSU nel cantiere Manutencoop presso l’Ospedale di Rovereto. Il regolamento da applicare per USB è l’accordo del 10 gennaio 2014 che cita testualmente: (“Parte 2 comma 1) Ambito ed iniziativa per la costituzione

Rappresentanze sindacali unitarie possono essere costituite nelle UNITA’ produttive nelle quali il datore di lavoro occupi più di 15 dipendenti, ad iniziativa delle organizzazioni sindacali di categoria aderenti alle Confederazioni firmatarie dell’Accordo interconfederale del 28 giugno 2011, del Protocollo 31 maggio 2013 e del presente accordo interconfederale. … Hanno potere di iniziativa anche le organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del c.c.n.l. Applicato nell’unità produttiva..“

USB poi cita anche la carta dei diritti, – termina la nota – dove l’articolo 23 comma 1 riporta, “Tutti i lavoratori hanno il diritto di organizzarsi liberamente..”? USB non si fletterà ai voleri dei potenti ma mobiliterà sempre più lavoratori nelle piazze e li unirà eliminando l’individualismo rilanciando il proletariato verso una confederalità sociale compatta. Rispondiamo in fine che Noi diamo visibilità ai lavoratori e alle lavoratrici, questo perchè Loro sono USB e non i funzionari e di sicuro non mettiamo a tacere ciò che potrebbe essere scomodo o in contrasto con i poteri.

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1 Commento


  • Giacomo

    Penso che nessuno si sia meravigliato del comportamento dei funzionari della CGIL ! E’ dal 1978, svolta del EUR, che i sindacati confederali hanno mostrato la loro vera natura collaborazionista: ” Politica dei sacrifici” sì ma ai lavoratori e alle masse popolari e mantenimento dei privilegi ai padroni e a tutta la borghesia parassitaria del paese. Dispiace dire che la CGIL (perché molti compagni sono sempre legati a questa associazione), così come gli altri sindacati (CISL, UIL, UGL e tutto il sindacalismo autonomo e corporativo) è un peso del quale i lavoratori devono necessariamente liberarsi.

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