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Fare sindacato fuori dalla Cgil. E’ tempo di scelte

La dichiarazione da me sottoscritta, l’avevo preparata a ridosso dell’annuncio, di Stefania Fantauzzi, Mariapia Zanni e Sergio Bellavita, di lasciare la Cgil .

Era per me doveroso farlo, come logica conseguenza di analisi, interventi, prese di posizione ecc. ampiamente esposti in varie occasioni dentro e fuori dalla Cgil e dall’ Area “ Il Sindacato è un’altra cosa”.

Nella giornata di sabato 14, ho trasmesso lo scritto ai referenti del sito dell’Area, affinchè fosse pubblicato.

Questo è quanto mi sono sentito rispondere, ovviamente per email :

“Questioni tecnico/organizzative devono essere ridefinite” ed ancora “entro la fine del mese vi sarà una riunione per decidere del sito e di chi se ne occupa e come” “porta pazienza”.

Tralascio ogni commento ma, tra le altre, mi pongo una domanda : E’ censura ?

Lascio ai lettori una risposta.

A me resta, e non potrebbe essere diversamente, nel DNA della mia genesi politica, un indelebile marchio di fabbrica : la Lotta Continua !!! 1459964474545.JPG--renzi_silurato_dal_suo_viceministro_frase_bestiale__massacro_in_direttapiove_una_bomba_anche_sulla_boschi

E’ TEMPO DI SCELTE

Le motivazioni addotte dalle compagne Stefania Fantauzzi, Mariapia Zanni e dal compagno Sergio Bellavita sono senz’altro condivisibili per chi, come me, aveva da tempo maturato la convinzione che il processo di “cislizzazione” della Cgil si fosse abbondantemente consolidato sia nelle pratiche interne che esterne.

Ritardava il compimento dell’abbandono da questa organizzazione sindacale, la contemporanea opinione, che i gesti individuali, seppur legittimi e talvolta anticipatori e indicatori di una strada, non hanno quasi mai prodotto l’impatto indispensabile a sviluppare serie e concrete discussioni sulle prospettive di un agire collettivo.

L’incalzare dei gravi e recenti avvenimenti, quali la dichiarata incompatibilità dei delegati FCA degli stabilimenti di Melfi e Termoli e il conseguente licenziamento del coordinatore nazionale dell’Area “Il Sindacato è un’altra cosa” hanno dato la dimensione definitiva che la pratica di un’opposizione concreta non sia più tollerabile dentro la Cgil e in relazione di ciò, fatto emergere, a settori di compagne/i della stessa Area, il ponderare che sia altrettanto intollerabile l’accettazione di questa torsione autoritaria.

Viene meno la condizione di una scelta individuale, resta solo l’opportuna dichiarazione personale di lasciare la Cgil.

* Direttivo Nazionale FP/Cgil

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1 Commento


  • Salvatore

    Sarebbe ora, ormai non esiste più un sindacato che difende la classe dei meno ambienti.E tutto apparenza, aspettano il momento opportuno per entrare in politica e tutelarsi i propri in interessi, o la poltrona.EVVIVA…….

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