L'accordo sottoscritto ieri da Cgil Cisl Uil Confindustria è destinato ad avere conseguenze pesanti sulle lavoratrici ed i lavoratori. Sebbene si tratti per ora solo di una proposta inviata al governo i suoi frutti amari saranno molto più veloci. Con un tratto di penna il sindacalismo confederale ha condiviso un sistema predeterminato di gestione degli esuberi in barba alle tantissime dure vertenze in difesa dell'occupazione aperte ed a quelle, purtroppo tante, che si apriranno incentivate da quest'intesa.
La cancellazione della mobilità e la riduzione complessiva del sistema di protezione rappresentato dagli ammortizzatori ,grazie alla legislazione degli ultimi governi, è parte di un disegno complessivo di progressiva demolizione del sistema sociale italiano che punta a addossare i costi delle ristrutturazioni aziendali a lavoratori e imprese sgravando così le casse dello Stato da ogni onere e responsabilità.
L'accordo è organico a questo processo e si predispone inoltre ad accogliere le modifiche della legislazione sulle pensioni per l'uscita anticipata, a carico del lavoratore, che sempre Cgil Cisl Uil governo stanno discutendo. Non solo si mette la parola fine ad ogni presunto contenzioso di parte sindacale sulle controriforme del lavoro degli ultimi anni, Cgil Cisl Uil e imprese assumono lo stesso punto di vista sulla presunta oggettività delle ristrutturazioni, sulla gestione degli esuberi, sul trattamento economico da riservare alla cacciata di ogni singolo lavoratore. Con buona pace del conflitto per difendere il patrimonio industriale e produttivo, per rivendicare scelte alternative ai licenziamenti.
Nel testo quella che viviamo viene definita come una semplice fase di transizione industriale fingendo così ipocritamente di non sapere che l'occupazione e interi settori industriali sono persi per sempre e che i percorsi di ricollocazione e formazione non hanno mai rappresentato una possibilità seria di un nuovo lavoro ma solo un grande business sulle spalle dei licenziati. Non una parola per fermare le delocalizzazioni, la cessione di rami d'impresa e le tante altre furbate padronali costruite per attaccare salari e occupazione.
Con la cosiddetta “Offerta conciliativa” ,tecnicismo per indicare la proposta economica e formativa per indurre ad accettare il licenziamento e conseguente chiusura tombale del rapporto di lavoro, Cgil Cisl Uil consegnano i lavoratori considerati in esubero nelle mani dell'impresa. In questo modo si autorizzano e si incentivano i padroni a licenziare, infatti non solo potranno beneficiare di una certezza dei costi dell'operazione ma hanno cosi la garanzia di una condivisione sindacale definita centralmente e che non può essere messa in discussione azienda per azienda dalle categorie di Cgil Cisl Uil.
Siamo davanti ad una ulteriore intesa parziale. che segue quella sulla detassazione del salario aziendale dello scorso luglio, corollario dell'accordo complessivo sul modello contrattuale che pare sempre più vicino. Camusso Barbagallo Furlan in questi ultimi mesi hanno lavorato alacremente in difesa del governo con un occhio di particolare riguardo allo scoglio più difficile per Renzi: il referendum costituzionale.
In cambio ottengono una nuova legittimazione di Cgil Cisl Uil una concertazione della miseria di cui hanno un bisogno disperato vista la durissima crisi di rappresentanza, di credibilità e di risorse che attraversa il sindacato confederale italiano. Se il Jobs Act ha rappresentato la liberalizzazione dei licenziamenti individuali, quello sottoscritto ieri si incarica di rendere liberi quelli collettivi.
Sergio Bellavita – Unione Sindacale di Base
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lindina
siamo alla frutta mi pare di capire
Roberto Lunghini
hai ragione
Ivanova iliyana
Ci vuole una bella rivoluzione. …E cosiddetti Camusso Barbagallo Furlan Renzi e cosivia andranno a casa a gambe elevate senza stipendi milionari e senza profitti sui poveri disgraziati lavoratori.Ma detto ciò vorrei vedere quanti di voi avranno il coraggio di approvare una cosa del genere,e quanti di voi si ricordano che con la lotta collettiva i nostri predecessori hanno ottenuto buonissimi risultati.Ricordatevi che senza lotta non si ottiene nulla e saranno sempre loro i vincitori. ….iliburghi
Antonella
Ancora una volta prendiamo atto che il sindacato non rappresenta più i lavoratori e quindi la base, consiglio a tutti i lavoratori che è giunta l' ora di stracciare le tessere di appartenenza, togliamo loro le nostre adesioni. Non ci rappresentano più. Ormai da tempo fanno il gioco dei politici, infatti dopo la militanza in seno al sindacato passano alla politica ed è proprio li che buttano le maschere ed escono fuori nel modo peggiore.
giorgio
bene prendiamo atto del fatto che d'ora in poi i furbetti del cartellino gli assenteisti i professionisti della mutua e gli scanzafatiche non saranno più tutelati dai sindacati,per i lavoratori normali non cambia nulla tutto rimane come prima visto che i sindacati non si sono mai ocupati di essi
Paolo
È confortante sapere che saremo salvati da qualcuno che crede ancora che il lavoro nel mondo globalizzato si tutela con la lotta di classe contro i padroni e non promuovendo e valorizzando la professionalità dei lavoratori. Purtroppo la totale ignoranza a quanto succede in altri paesi ci fa ancora credere a queste visioni catastrofistiche e apocalittiche di chi per legittimarsi ha bisogno di un nemico su cui sparare e può permettersi, nella sua irrilevanza, di vendere sogni che non puo ealizzare. E questa non vuole essere una difesa ai sindacati confederali, che forse non meritano, ma una considerazione sul merito dell'articolo
Redazione Contropiano
“il lavoro nel mondo globalizzato si tutela con la lotta di classe contro i padroni e non promuovendo e valorizzando la professionalità dei lavoratori”…
Davvero credi che spremertti come un limone per tenerti sempre aggiornato professionalmente di “tuteli” dalle decisioni del management (non sempre industriale, più spesso finanziario)?
Davvero credi che la “concorrenza” con tutti gli altri che fanno il tuo stesso lavoro, ptrofessione, mestiere, sia una garanzia di sopravvivenza anche per quelli che rimangono sconfitti in questa gara?
Davvero credi che al di sotto di una determinata soglia di professionalità – diciamo gli ingegneri, ma quelli davvero bravi! – sia sensato sentirsi tutelato dalla “professionalità”?
Hai mai visto come si lavora nella logistica, negli ipermercati, nei campi, nelle redazioni dei giornali mainstream,nelle scuole pubbliche e ancor peggio in quelle private?
Credi davvero che ci sia, a questi livelli, una “professionalità” che consenta – a pochissimi, ovviamente – di non essere cacciati quando l’azienda decide che si guadagna di più da un’altra parte?
Se sei convinto di tutto questo e mille altre cose ancora, ci dispiace per te…
gennaro
davvero credo che è ottimo stracciare le tessere
Roberto
I sindacati sono una MAFIA autorizzatal
dazza
E un branco di pagliacci ,senza le palle, senza voglia di lottare ……,ma perche non ho mai sentito nessuno ( vedi camusso. &Company) dire davanti a un cazzo di microfono di scendere in piazza e iniziare a. Lottare per i diritti che noi lavoratori abbiamo ormai perso ,e che i nostri vecchi avevano ottenuto con tanto sacrificio………una sola parola VENDUTI
pietro
a tanto ci resta dolo facebook x protestare quindi…
paolo
Non solo lo credo ma lo vedo quotidianamente. Lo vedo da quanto sia complesso ricollocare, anche in aree più "fortunate" del paese, lavoratori con bassi livelli di istruzione e professionalità e come invece sia più semplice farlo con persone più istruite e qualificate. Lo vedo dalle differenze tra i tassi di disoccupazione (e retribuzioni) di laureati, diplomati e persone che hanno concluso i propri studi con la scuola del l'obbligo, lo vedo da quanto drammaticamente incide sulle opportunità di lavoro carriera e mobilità sociale l'abbandono precoce degli studi. Lo vedo dai risultati delle società di outplacement, specializzate e competenti nel difficile lavoro della ricollocazione, prassi consolidate da decenni in molti paesi e da noi ancora poco diffusa e che è cosa ben diversa dalle pratiche italiane della formazione a catalogo dietro cui a volte si celano, come giustamente denunciate, anche attività poco trasparenti e per nulla efficaci. Non ho detto che essere qualificato impedisce ad un manager di licenziare ma certamente ti aiuta ad essere meno debole per il ricollocamentro nel mercato del lavoro, e questo succede in moltissimi paesi in cui i lavoratori sono meno protetti dalla legge contro il licenziamento, non praticano la lotta di classe e dichiarano di sentirsi precari e preoccupati per il loro lavoro in percentuali molto inferiori di quanto accada nel nostro paese. Stiamo andando verso un modello di lavoro che, piaccia o no ai sostenitori della lotta di classe, sarà sempre meno inquadrabile con quello che un tempo svolgeva la classe operaia. Macchine e software sostituiranno nei prossimi 20 anni moltissime professionalità sia produttive che impiegatizie, il contributo umano sarà sempre più di tipo concettuale e tecnico. Davvero volete difendere i lavoratori con i picchetti pensando di avere la forza di mantenere in vita lavori che non esisteranno più solo perché lo chiede un sindacato di nicchia che conta molto meno di quel poco che contano tutti i tre sindacati confederali messi insieme? In bocca al lupo…
giovanni boccellato
Oggi sono tanti i sentenziatori dei sindacati,magari gente che non sa neanche cosa significa sindacato e quali sono i compiti di quest'ultimi! Nella nostra attuale situazione economica è evedente che i rapporti di forza sono determinanti di ogni conflitto, di cui oggi non sono a favore dei sindacati,ma al contrario favorisconi il padronato e i governi! Qualcuno dice i nostri padri hanno ottenuto tutto con le lotte,vero…però erano altri tempi in cui le lotte si facevano per portare a case nuove conquiste,nuovi diritti,legati al fatto che l'econpmia tirava. Oggi invece le ultime lotte fatte nelle migliore delle ipotesi sono fatte per limitare il numero dei licenziamenti? Il sindacato ha il compito della tutela di milioni di lavoratori e pensionati,ed è evedente che davanti alla mole di questi numeri ci seranno sempre gli scontenti! Da di li a dire ammazziamo i sindacati,bruciamo le tessere,liquidiamo questi malfattori? Questi raggionamenti posso capirli quando li fanno padroni e governi,perchè vedono nei sindacati l'unico strumento che impedisce a loro la grande mattanza (QUELLO CHE HANNO FATTO FINO ADESSO E' UNA COSA ALL'ACQUA DI ROSE) come vorrebbero loro dei pensionati e dei lavoratori dipendenti! Detto questo, stiamo attenti alle minchiate che si continua a dire sui sindacati,anche questi al momento purtroppo per i motivi che prima spiegavo arrancano! Chiudo questo mio intervento con un dato che pongo alla riflessione di tutti,per far capire di cosa parliamo: In'italia vi sono 14 milioni di pensionati,che costano 78 miliardi di euro l'anno…pensate che il governo Renzi non abbia fatto dei pensieri di riduzione di questa spesa? Sono i sindacati che fanno nascere i diritti in un primo tempo,ed in un secondo tempo ne assumono la difesa! Non è sufficiente aver lavoarato per avere il diritto,occorre poi un sindacato che oltre a crearli li difenda! A chi dice che non è vero, le pongo una domanda: COME MAI MIO NONNO LAVORAVA DALL'ALBA AL TRAMONTO IN CAMBIO DI NIENTE? NEANCHE LA PENSIONE???
Leone
Questo accordo da parte della triplice con il governo è dettato unicamente da un patto segreto,documentabile, di non indagare sui dirigenti dei tre sindacati e su tutto il resto dei sindacalisti sulla loto posizione finanziaria che potrebbe far scoprire le loro malefatte perpetrate in oltre mezzo secolo di sindacato ai danni dei lavoratori.
Davide
Sì può per cortesia avere il testo dell'accordo? Anticipatamente grazie.
Redazione Contropiano
Il testo dell’accordo è contenuto al termine di questo altro intervento dell’Usb https://contropiano.org/news/lavoro-conflitto-news/2016/09/04/accordo-cgil-cisl-uil-confindustria-083083
mario
Ti sbagli Giorgio, sono proprio i furbetti, i lavativi, che ammanicati con questi sindacati la faranno franca!!
mario
Giovanni B. hai sicuramente un pò di anni come me sulle spalle. Io ricordo che negli anni '70 quando entrai in azienda (Italcable) il contratto collettivo (eravamo 3 sedi nazionali) si cominciava a costruire in reparto (anche se c'erano delle linee generali già tracciate), diffondendolo la bozza tra i lavoratori, poi si passava alle assemblee generali di città, e alla fine ci si confrontava con l'azienda. Da questo si è passati a mettere "la bozza contrattuale" affissa in bacheca una settimana prima dell'assemblea generale. Poi si è passati a non esporla, ma distribuirla brevi mano il giorno dell'assemblea. Infine la "bozza contrattuale dei lavoratori" è DEFINITAVEMENTE SPARITA. Dagli anni 2000 si facevano le assemblee conoscendo la " bozza" il giorno stesso in assemblea e stranamente non si diceva più "rivendichiamo, vogliamo, ecc" ma "l'azienda, vuole, l'azienda chiede…." Questa è stata la parabola della triplice negli ultimi anni!
marco
ultima mazzata sui pochissimi diritti rimasti ai lavoratori,se non ci svegliamo questi ci asfaltano definitivamente
mirco
Il solito sindacato interessato ai propri di interessi e non a quello dei lavoratori. vogliamo anche parlare dei privilegi di cui godono…vedi pensione??? perchè non le mandiamo tutti a lavorare in miniera? altro che tessere !!!
piero
Mi chiedo in quanti abbiamo letto l'accordo sottoscritto prima di criticarlo.
Più nello specifico: chiedere l'estenzione tramite deroga di tutti i paletti fissati dal Jobs act, perchè lo definite un tradimento nei confronti dei lavoratori?
siate onesti, l'avete letto?
se vi serve lo trovate online basta andare su google e cercare: Proposte per le Politiche del Lavoro – Roma 1° settembre
buona giornata a tutti