Il piano di risanamento di Unicoop Tirreno ricalca in pieno la vicenda Alitalia: ci troviamo di fronte all'assenza di un vero piano industriale degno di tal nome e l'unico interesse dell'azienda è quello di diminuire drasticamente il numero dei dipendenti ed abbassare sensibilmente il costo del lavoro agendo sui salari. È quanto sta emergendo nell'incontro che si sta tenendo oggi a Roma presso il Centro Congressi Cavour.
"Unicoop Tirreno ha aperto le procedure ai sensi della Legge 223/1991 – Attacca Francesco Iacovone dell'Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato – e sembra che stia preparando il terreno per cedere la cooperativa, ormai decotta, alle consorelle Unicoop Firenze e Coop Alleanza 3.0. L'assenza del piano industriale, le forti riduzioni di personale e il sensibile abbassamento del costo del lavoro ne sembrano la conferma.
"L' USB non apporrà il suo sigillo su un accordo che penalizzerebbe oltremodo i lavoratori – prosegue il sindacalista – e li esporrebbe, al termine degli ammortizzatori sociali, a possibili licenziamenti unilaterali. Resteremo al tavolo cercando di cambiarne l'inerzia e ribadendo la nostra linea: salvaguardia dell'occupazione e dei salari."
"Se l'azienda vuole davvero risanare i conti, faccia marcia indietro. Le epurazione dirigenziali promesse si sono rivelate un bluff. Nella procedura ci sono centinaia di esuberi dichiarati a fronte di soli 3 dirigenti su 21. Questo conferma la solita ricetta che ci ha portato fin qui, vorrebbero ancora far pagare ai deboli le inefficienze dei forti." Conclude Iacovone
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